Al via tavolo sui taxi: serve riforma complessiva

Al lavoro per una riforma complessiva del settore così da avere più auto in strada da subito. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini lo annuncia a più di trenta sigle sindacali del comparto taxi riunite attorno al tavolo del Mit per fare il punto sulle criticità e i
bisogni del settore.

I necessari miglioramenti al servizio, è il ragionamento espresso dal leader della Lega, vanno anche nella direzione di futuri appuntamenti rilevanti già fissati o potenziali, per Roma il Giubileo o Expo 2030, per Milano le Olimpiadi. Il tutto, ha spiegato durante l’incontro Salvini, in una logica di condivisione e non d’imposizione.

Intanto proseguono i disagi in grandi città come Roma o Milano dove, complice anche la fortissima ripresa del turismo dopo le limitazioni dovute alla pandemia di Covid-19, si assiste a tempi di attesa lunghi e file interminabili per salire su un’auto bianca. E tra i temi sul tavolo c’è anche quello delle licenze con il Mit che ha annunciato, al termine del confronto, un approfondimento per verificare i numeri aggiornati.

Stando alle cifre più recenti attualmente Roma è dotata di quasi 7.800 licenze taxi e l’ultimo bando risale al 2006, all’epoca del sindaco Walter Veltroni. Inutile dire come in 17 anni la domanda di auto bianche sia aumentata, anche in ragione di un afflusso sempre maggiore di visitatori stranieri. Questo, insieme al macigno rappresentato dai cronici disservizi del trasporto pubblico, rende arduo spostarsi in città in periodi e fasce con forte domanda di mobilità. Milano può contare invece su circa 4.800 licenze a fronte di un analogo boom di turisti. Per questo la scorsa settimana la giunta del Comune ha deliberato di chiedere 1.000 licenze in più alla Regione Lombardia, che ne ha la titolarità.

A Roma il sindaco Roberto Gualtieri punta sulla doppia guida, ovvero la possibilità di nominare un altro conducente svolgendo così un secondo turno, permettendo alla stessa vettura di effettuare il servizio fino a 20 ore giornaliere. Il primo cittadino ha invitato la categoria ad aderire all’iniziativa lanciata dal Comune lo scorso 23 giugno. Senza però chiudere alla necessità di un aumento delle licenze in vista del Giubileo, anche se al momento non c’è una stima e molto, ha spiegato Gualtieri, dipenderà dal livello di adesione alla doppia guida. Altro punto indicato nei giorni scorsi dal primo cittadino di Roma sono le tariffe minime: “I problemi – ha spiegato – ci sono sulle corse brevi perché le tariffe minime sono troppo basse, parliamo di tre euro. Quindi una corsa da Termini a via Cavour può risultare poco attrattiva in generale, ma questo problema si può risolvere senza aumentare le tariffe in generale”.

I tassisti però non accettano di fare da “capro espiatorio di chi ha gestito in maniera scriteriata le principali città italiane fornendo servizi pubblici da terzo mondo”, spiega all’ANSA dopo il tavolo al Mit il presidente provinciale di Roma per Federtaxi Cisal, Carlo Di Alessandro, che sottolinea al contempo la disponibilità a “cercare soluzioni migliorative del servizio laddove necessario”.

Per il responsabile nazionale dell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese, “gli strumenti per fare fronte ai picchi stagionali di richiesta ci sono: i turni integrativi, le doppie guide o collaborazioni parziali” e queste soluzioni, denuncia, “in una città come Roma non sono mai state messe in campo”.

Intanto l’Antitrust ha avviato un nuovo procedimento istruttorio verso Radiotaxi 3570, cooperativa che opera nella Capitale, contestando l’inottemperanza a un precedente provvedimento del 2018. Nel mirino dell’Autorità alcune clausole di non concorrenza contenute nello statuto e nel regolamento.

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