Domenica complicata nei cieli europei non solo per il caos che ha riguardato i sistemi informatici di British Airways ma anche per lo sciopero di otto ore di Alitalia che ha provocato la cancellazione di circa 200 voli della compagnia italiana: in pratica la metà di quelli previsti nelle ore della protesta, dalle 10 alle 18. A fermarsi i sindacati Cub e Confael Assovolo mentre il differimento dello stop dei controllori di volo Enav della sigla Unica è avvenuto ormai troppo tardi, quando il piano di cancellazioni era stato già avviato da alcuni giorni, non rendendo così possibile ridurre il numero di voli soppressi.
Pochi i disagi nello scalo di Fiumicino visto che oltre l’80% dei passeggeri era stato riprotetto dalla compagnia su altri voli. La protesta ha avuto contraccolpi anche sulla fine del G7 di Taormina: su 21 voli in partenza a Catania ne sono stati cancellati 12 ma la capacità è stata rafforzata utilizzando Airbus 321, con 30 posti in più.
La protesta, arriva alla vigilia di una settimana particolarmente delicata per la compagnia: oggi in Commissione Bilancio alla camera il voto sul dl per il prestito ponte dello Stato da 600 milioni confluito nella cosiddetta ‘manovrina’ . Mercoledì poi in Commissione lavori pubblici al Senato i commissari straordinari della compagnia Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari faranno il punto della situazione in un’audizione. Dovrebbe essere inoltre fissato per i primi giorni di giugno l’incontro al ministero del Lavoro per l’avvio della nuova cassa integrazione che riguarderà tutto il personale della compagnia, di terra e di volo e sarà a rotazione. Il provvedimento avrà un valore corrispondente a 1.358 persone a zero ore.