Enav e Fs, riparte la corsa per la privatizzazione

Finita la pausa estiva, riapre anche il cantiere delle privatizzazioni. Da settembre tornano a riunirsi le task force che stanno lavorando ai dossier ancora aperti, cioè Enav e Fs.

Sbloccato l’impasse sul management (con la nomina a giugno dei nuovi vertici, l’ad Roberta Neri e il presidente Ferdinando Beccalli Falco), ha ripreso vigore anche l’iter della privatizzazione della società di controllo del traffico aereo. Prima della pausa estiva sono state inviate le lettere ad una platea banche chiedendo di presentare le manifestazioni di interesse per accompagnare Enav nella quotazione (fino al 49% della società): le risposte sono arrivate e ora il processo di selezione – secondo fonti del Tesoro – dovrebbe essere concluso nel giro di una settimana. Per quanto riguarda i tempi, si punta a concludere l’operazione nel primo semestre 2016 e l’incasso per il Tesoro dovrebbe oscillare tra 700 milioni e 1 miliardo.   

Tempi ancora lunghi invece per la privatizzazione di Ferrovie dello Stato, il cui target resta la seconda metà del 2016. L’iter procede e a settembre tornerà a riunirsi la task force di cui fanno parte rappresentanti della società e dei ministeri delle infrastrutture e dell’economia. Non è ancora stato definito il perimetro dell’operazione. Ma quello che è certo è che sul tavolo del dossier Fs c’è ora anche la questione del possibile scorporo della rete ferroviaria (Rfi). Il tema dello scorporo, comunque – fanno sapere fonti ministeriali – è un tema che va al di là della privatizzazione e finora si è lavorato per garantire comunque una maggiore indipendenza alla rete: in questo rientra la delibera dell’Autorità dei trasporti sui pedaggi ferroviari, in consultazione fino al 25 settembre, che una volta adottata garantirà secondo molti un ulteriore livello si separazione.

 

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