Ferrovie, biglietti più cari solo per le fasce alte

Da gennaio aumenti intorno al 10% per Eurostar, Intercity e AV

Dal prossimo gennaio i biglietti dei treni saranno più cari, ma non tutti. Gli aumenti, da un minimo del 3% fino a un massimo ancora da stabilire, dovrebbero riguardare le corse della fascia alta: Intercity, Eurostar, Alta Velocità. Non saranno toccate, invece, le tariffe dei treni pendolari e del trasporto locale. Esclusi, comunque, aumenti del 20%. L’amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti, non ha dibbi: “Il livello massimo di aumento è allo studio ma sarà ben lontano dall’ipotesi che ho visto sui giornali del 20%”. Sulla stesa linea d’onda il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi: “Niente rincari del 20%, né aumenti tariffari per le fasce più deboli come gli abbonati e gli studenti. Stiamo aspettando la proposta delle Ferrovie – ha aggiunto – ma è già chiaro che questi adeguamenti riguarderanno la fascia alta, l’Alta Velocità, gli Eurostar e alcune linee intercity mentre saranno esclusi i trasporti locali e le linee minori”. Moretti, dal canto suo, ribadisce che non ci sarà “nessun aumento generalizzato, come avveniva in passato, ma aumenti in base alla qualità. Maggiore è la qualità, maggiore sarà l’aumento”. La forchetta degli aumenti, il cui tetto massimo si prevede inferiore del 20%, potrebbe essere però superiore al 10, intorno al 12%, a fronte di una media vicina al 6%. Gli incrementi, sui quale le Fs dovranno ottenere un ok politico a fine dicembre per poi essere attuati dal gennaio prossimo, riguarderanno i treni a lunga percorrenza, nelle tratte non soggette ai contratti di servizio con lo Stato.

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