Genova: i porti insieme per superare la crisi

Alla Conferenza Mondiale dei Porti si discute anche di impatto ambientale

La Conferenza Mondiale dei Porti torna in Europa. Dopo 16 anni dall’ultima tappa nel vecchio continente, sono giunti a Genova oltre 500 rappresentanti dei 230 porti aderenti all’International Association of Ports and Harbours (IAPH) che sino al 29 maggio discuteranno le proposte per superare la crisi dei trasporti marittimi, anche loro vittime della recessione mondiale. Ma l’attenzione sarà puntata sul fattore ambientale. ”Una delle maggiori sfide oggi è quella climatica – ha sottolineato Datin Aduka, presidente della IAPH – dobbiamo riuscire a individuare quanto incide il trasporto marittimo e cosa si può e si deve fare per limitare l’inquinamento”. Alla conferenza di apertura hanno preso parte il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il sottosegretario ai trasporti Roberto Castelli, oltre al presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo. Per Castelli occorre puntare su una maggiore liberalizzazione in Italia riformando la legge 84 del 1994 e superando il modello delle compagnie uniche. E Tajani ha annunciato azioni per semplificare gli iter amministrativi e le procedure doganali nei porti e per chiarire il ruolo degli aiuti di stato nei finanziamenti delle infrastrutture.
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