Parte tavolo governo-tassisti-ncc ma i sindacati alzano il tiro

 

Avviato il tavolo al Ministero dei Trasporti con le sigle che rappresentano i tassisti e gli Ncc per il riordino del settore e la lotta all’abusivismo. Il confronto arriva dopo l’intesa raggiunta martedì scorso con le sigle dei tassisti per arrivare nell’arco di un mese alla stesura di due decreti (uno interministeriale per impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e noleggio con conducente ed uno legislativo per il riordino della legge quadro 21/92 sugli autoservizi pubblici non di linea). Proseguirà la prossima settimana (al momento la data non è stata ancora fissata, potrebbe essere l’8 o il 9 marzo).

Anche se, nel corso di una seconda riunione solo a livello sindacale, le sigle hanno alzato il tiro: “il Governo ci assicuri che verranno cancellati gli emendamenti al ddl concorrenza” oppure il tavolo non proseguirà.

Intanto la Cgia di Mestre rileva che i costi di gestione dei taxi italiani sono più elevati rispetto alla media dei Paesi dell’area euro. Prendendo in esame le quattro principali voci di spesa che gravano sull’attività di un tassista, emerge che il gasolio per autotrazione costa in Italia il 13,4% in più; il peso della pressione tributaria (ovvero le imposte, le tasse ed i tributi sul Pil) è superiore di oltre 4 punti percentuali; l’Rc auto è più alta del 57%; mentre l’aumento medio del listino prezzi delle autovetture nuove registrato nel nostro Paese tra il 2007 (anno pre-crisi) e il 2016 è stato del 14,4%.

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