La più grande flotta di aerei al mondo è rimasta paralizzata per ore a causa di un guasto tecnico che ha provocato il ritardo di quasi ottomila voli e la cancellazione di oltre 1.000 in tutti gli Stati Uniti. Un evento straordinario che qualcuno ha paragonato al blocco seguito agli attacchi dell’11 settembre. Al momento la Casa Bianca esclude che si sia trattato di un cyber-attacco ma il presidente Joe Biden ha chiesto al ministero dei Trasporti di aprire un’indagine.
Quale che sia la causa, lo stop imposto dalla Federal Aviation Authority a tutti i voli americani ha dimostrato quanto i trasporti aerei della più grande economia mondiale dipendano da un sistema informatico antiquato. Ideato nel 1947, una volta acronimo di ‘Notice to airmen’ (notifiche ai piloti uomini), termine anacronistico e sessista poi modificato in ‘Notice to Air Missions System’, il sistema Notam serve ad inviare allerte sulla sicurezza ai piloti. Gli avvisi sono fondamentali per la pianificazione dei voli e vengono utilizzati per fornire informazioni, in tempo reale, su eventuali pericoli in volo o a terra, come piste chiuse, restrizioni dello spazio aereo e interruzioni del segnale di navigazione.
Stando a quanto emerso, il problema al sistema si sarebbe verificato già nella serata di martedì, ma grazie ad una linea telefonica di emergenza la Faa è riuscita a limitare i danni e a garantire il traffico durante la notte. La mattina, tuttavia, con l’aumento dei voli, la linea d’emergenza è stata sovraccaricata e l’ente costretto ad imporre lo stop ai voli.
Quanto agli effetti sul traffico europeo, gli aeroporti di Parigi, Charles de Gaulle e Orly, hanno annunciato ritardi, mentre British Airways, Lufthansa, Ita Airways e Iberia hanno affermato che i loro voli da e per gli Stati Uniti opereranno come previsto. A Fiumicino solo un aereo dell’American Airlines è decollato con 120 minuti di ritardo. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha assicurato che “per ora non c’è nessuna prova che si sia trattato di un cyberattacco”. Anche per gli esperti di sicurezza è più probabile che si sia trattato solo di un guasto informatico perché, sostengono, quando c’è la mano degli hacker lo si scopre “in pochi minuti”.