Iata, a gennaio passeggeri ancora in calo: -5,6%

Bisignani: cresce solo il Medio Oriente e il peggio deve ancora arrivare

Continua anche a gennaio il calo di passeggeri rispetto allo scorso anno. Il mese scorso la domanda di traffico internazionale passeggeri è diminuita del 5,6% in confronto allo stesso mese del 2008, con una contrazione di un ulteriore punto percentuale anche rispetto al calo del 4,6% registrato a dicembre. Il dato è stato reso noto dalla Iata, secondo cui il calo nella domanda ha più che compensato i tagli del 2% nella capacità, il che ha spinto il fattore di carico al 72,8%, meno 2,8% rispetto a quanto registrato nel gennaio 2008.
“I campanelli d’allarme risuonano ovunque – sottolinea il direttore generale e ceo della Iata, Giovanni Bisignani – e a parte i vettori del Medio Oriente, la domanda di passeggeri è in calo in tutte le altre aree. L’industria versa in una crisi globale e il peggio deve ancora arrivare. L’unica buona notizia – continua Bisignani – è che i prezzi del carburante rimangono molto al di sotto del livello dell’anno scorso. Ma il calo nella domanda è molto più grave. Il comparto è in una fase di contrazione e si prevede che le entrate caleranno di 27 miliardi di euro. Ma mentre altri settori chiedono salvataggi di Stato, le nostre richieste ai governi sono molto più modeste. Prima di tutto chiediamo di non essere tassati a morte per poter finanziare gli investimenti destinati al settore bancario. Questo vale anche per i piani del governo britannico di aumentare la sua tassa multimiliardaria, la Air Passenger Duty, e la sciagurata “departure tax” del governo olandese. In secondo luogo – conclude il numero uno della Iata – bisogna dare alle compagnie aeree le libertà commerciali che qualsiasi altro settore dà per scontate. Con i mercati mondiali nel caos, le arcaiche restrizioni sulla proprietà delle compagnie sono un peso non necessario e devono essere eliminate.
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