Il ritorno nei cieli del Boeing 737 Max, via libera dagli Usa

Il Boeing 737 Max può tornare a volare. Dopo due incidenti mortali che hanno causato la morte di 346 persone e uno stop di 20 mesi, le autorità americane danno il via libera al colosso dell’aviazione per far tornare a volare l’aereo. Un annuncio che comunque mette le ali a Boeing a Wall Street, dove arriva a guadagnare oltre il 7%, ma che non sgombra il campo da molte incognite, prima fra tutte la domanda.

La pandemia ha devastato l’industria dell’aviazione e fatto precipitare la domanda per l’acquisto di velivoli, rallentando le vendite di Boeing che si ritrova già con 450 aerei parcheggiati nei suoi campi di aviazione nello stato di Washington. E le prospettive per il settore aereo non sembrano destinate a migliorare a stretto giro, con i passeggeri che restano alla larga da aeroporti e viaggi per il Covid-19.

A complicare il quadro per Boeing c’è poi l’incognita dei danni reputazionali. La crisi del 737 Max ha eroso la fiducia in Boeing e danneggiato in modo pesante la sua reputazione. E ora anticipare la reazione dei clienti al ritorno in volo dell’areo non è facile nè per Boeing nè per le compagnie aeree che, già provate dalla crisi da pandemia, potrebbero non voler perdere clienti a causa del velivolo.

Intanto, però, l’approvazione americana è stata accolta con scetticismo e critiche dalle famiglie delle vittime degli incidenti della Lion Air e dell’Ethiopian Airlines, che ritengono il velivolo ancora un aereo pericoloso e accusano le autorità di non aver fatto abbastanza. Boeing assicura che le “lezioni imparate” in questi mesi hanno “ridisegnato la società e concentrato ancora di più l’attenzione sulla sicurezza”.

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