Ntv, le ferrovie francesi avranno quota del 20%

Scoppia la polemica: a rischio l’italianità del progetto di Montezemolo

Sncf, le ferrovie di stato transalpine, entreranno con una quota del 20% in Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv), il gruppo guidato da Luca Cordero di Montezemolo che metterà su rotaia i suoi primi treni ad alta velocità nel 2011. L’ingresso di Sncf, ha spiegato Montezemolo, "chiude il cerchio dell’azionariato", che, oltre alla Mdp Holding del presidente di Fiat, Della Valle e Punzo, vede la presenza di Intesa Sanpaolo (20%), Generali (15%) e Bombassei (5%). Ma è subito polemica. Mentre l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti, ribadisce l’esigenza di "adottare un sistema di regole che non porti a consegnare tutto il patrimonio industriale italiano a Francia e Germania", arrivano decise reazioni anche dal mondo politico. Luigi Grillo, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, parla di un’operazione "stupefacente", perché condotta da un "presunto campione del made in Italy" come Montezemolo, mentre il sottosegretario ai Trasporti, Roberto Castelli, chiede la costituzione di una commissione perché "ricostruisca in maniera chiara e cristallina l’iter della vicenda". La risposta del gruppo arriva per bocca dell’amministratore delegato, Giuseppe Sciarrone, che non lascia dubbi sull’italianità del progetto: "L’accordo non configura alcuna forma di controllo da parte di Sncf, né di diritto né di fatto, su Ntv". Lo stesso presidente di Sncf, Guilliame Pepy, annunciando che occuperà uno dei due seggi francesi (sui 14 disponibili) nel cda di Ntv, ha sottolineato che "non è nostra intenzione salire sopra il 20%".

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