Prezzi flessibili in base alla domanda, rivolta dei taxi

Introdurre l’algoritmo per stabilire il prezzo di una corsa in taxi: prezzi più alti quando c’è molta domanda, ad esempio se piove o c’è un concerto, e più bassi se la domanda è minore. La richiesta fatta al governo è venuta da Uri (Unione radiotaxi), durante l’audizione informale nell’ambito dell’esame del ddl concorrenza, e ha scatenato un terremoto tra i tassisti schierati “a difesa del servizio pubblico e dell’utenza più debole”.

Il presidente di Uri Loreno Bittarelli, che ha stipulato una partnership con Uber, ha sottolineato che “servono elementi di flessibilità nel settore taxi: se l’offerta del servizio è rigida la domanda invece cambia. Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta è necessario far leva sulla tariffa predeterminando il prezzo di una corsa sulla base della tariffe stabilite dai comuni. Sulla base della domanda, come avviene per tanti servizi, prevedere costi maggiori quando c’è molta richiesta e minori se la domanda è poca”.

Parole che hanno fatto letteralmente infuriare i tassisti che le hanno definite “farneticanti”: “Bittarelli, presidente di Uri nonché partner commerciale di Uber auspica l’introduzione di un meccanismo che possa aumentare il prezzo delle corse taxi a fronte di maggior domanda, sul modello di quanto già accade sull’app americana, dove in periodi di maggior richiesta una corsa può costare anche il triplo di quanto normalmente costerebbe. Dichiariamo da subito la nostra ferma contrarietà, non vorremmo che l’utenza, specialmente quella debole non possa accedere al taxi che è e deve restare un servizio pubblico a tariffa amministrata”, dicono Uri-taxi, Federtaxi-Cisal, Uti, Ugl-taxi, Fast-Confsal, Unione Artigiani, Tam, Satam, Ass.Tutela Legale Taxi, Claai-taxi e Ati taxi.

Anche Uber ha avanzato le sue richieste e ha fatto una reprimenda al governo italiano accusandolo di avere “un approccio sordo rispetto agli inviti delle autorità indipendenti e cieco rispetto alle sfide quotidiane che si presentano in aeroporti e stazioni”.

Dal canto loro, gli Ncc hanno posto l’accento sulle sanzioni “discriminatorie nei confronti dei noleggi”, ha specificato Andrea Romano presidente di MuoverSi. “Un’azienda di ncc non può essere considerata un’azienda abusiva ogni volta che esce” ha aggiunto il presidente della Fincc Francesco Angius.

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