Primi segnali ripresa in scali, ma lontani pre-Covid: a giugno 1,1 mln pax, -94% su 2019

“Il traffico aereo in Italia dà finalmente qualche, sia pur debole, segnale di ripresa”. Lo evidenzia Assaeroporti diffondendo i dati mensili: nel mese di giugno il sistema aeroportuale nazionale ha registrato 1,1 milioni di passeggeri, con un incremento di 885 mila unità rispetto a maggio 2020.

“Un importante passo in avanti, dopo il sostanziale azzeramento registrato nel primo periodo della pandemia, che però non rende il quadro meno critico”, puntualizza Assaeroporti: rispetto al 2019 il traffico passeggeri ha registrato una contrazione del 99,3% ad aprile, del 98,7% a maggio e del 94,2% a giugno. La stessa tendenza di crescita si osserva anche per i movimenti aerei che a giugno raddoppiano attestandosi a circa 28.400, ovvero a 14.400 in più rispetto al mese precedente.

Nel complesso dei primi sei mesi dell’anno, i passeggeri sono oltre 27 milioni, con un calo del 69,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e i movimenti di aeromobili sono pari a 310.676 con un -60%.

“Le prospettive per gli scali italiani restano negative”, sottolinea Assaeroporti. “Sebbene le proiezioni di luglio confermino il trend di graduale ripresa (+1,2 milioni di passeggeri nelle prime tre settimane rispetto a giugno 2020), anche per effetto del riavvio di numerosi collegamenti nazionali ed europei, le stime per il 2020, in costante aggiornamento, continuano ad essere riviste al ribasso”, afferma l’associazione, precisando che “ad oggi si prevede che l’anno possa chiudersi con un volume di traffico complessivo pari a circa 67 milioni di passeggeri, ovvero con un -65% sul 2019 e una perdita di quasi 130 milioni di passeggeri rispetto ai 200 milioni previsti prima della pandemia”.

In questo quadro, “viene spostata in avanti la data entro la quale si conta di arrivare ad un pieno recupero del traffico aereo: Aci Europe, l’Associazione dei gestori aeroportuali europei – ricorda Assaeroporti – ha recentemente dichiarato che i livelli di passeggeri registrati nel 2019 in Europa saranno nuovamente raggiunti non prima del 2024. La lenta ripresa del settore è frutto della presenza, ancora oggi, delle forti restrizioni di viaggio soprattutto con i Paesi extra-Ue, nonché dell’insufficiente allineamento, a livello europeo, delle politiche di trasporto e delle misure operative di prevenzione del contagio negli aeroporti e sugli aerei. Circostanze queste che scoraggiano i passeggeri dall’intraprendere nuovi viaggi, ostacolando l’attesa ripartenza dell’intero comparto”.

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