Grande preoccupazione per la grave situazione che stanno creando gli scioperi in Francia sulla regolarità dei voli e sulle emissioni di CO2 in tutta Europa esprimono Ibar e Aicalf. Secondo un recente dossier pubblicato da EUROCONTROL, solo tra il 1° marzo e il 9 aprile 2023 ci sono stati 34 giorni con scioperi dei controllori di volo in Francia (e, in minima parte, in Germania), che hanno impattato oltre 10 milioni di passeggeri, interessando circa 237.000 voli (più del doppio di quelli impattati nel giugno 2010 dalla eruzione del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda).
In ognuno di questi 34 giorni di sciopero:
64.000 passeggeri non hanno avuto la possibilità di viaggiare secondo i loro piani a causa delle cancellazioni;
Le compagnie aeree hanno sostenuto mediamente spese addizionali di 8M€ per le cancellazioni e 6M€ per i ritardi;
Si sono bruciate 386 tonnellate aggiuntive di carburante e sono state emesse 1.200 tonnellate in più di CO2 a causa delle diversioni di rotta;
E i disagi purtroppo non sono terminati, visto il perdurare delle azioni di sciopero.
L’impatto degli scioperi è ovviamente rilevante in Francia, ma produce gravi effetti in tutto il continente europeo compromettendo il diritto alla mobilità dei cittadini.
Per quanto riguarda l’Italia, ogni giorno di sciopero dei controllori di volo francesi ha fatto registrare una media di 24 cancellazioni di voli e 152 ritardi alla partenza. Non si può però restare indifferenti al fatto che la maggior parte dei voli impattati dagli scioperi francesi hanno riguardato voli che non erano diretti in Francia, ma si limitavano a sorvolarla.
In un contesto del genere, IBAR – come le sue consorelle negli altri Stati europei -, chiede che la Francia, in linea con quanto già accade in Italia e Spagna, adotti delle misure legislative a protezione dei sorvoli, includendo questi ultimi tra i servizi minimi essenziali. “È necessario e urgente che anche in Francia si attui una politica a tutela della regolarità dei sorvoli e che, nel rispetto delle prerogative costituzionali, si definisca un nuovo equilibrio fra il diritto allo sciopero e quello alla mobilità in ambito comunitario”, afferma Flavio Ghiringhelli, presidente di IBAR.
Anche AICALF, l’associazione italiana delle compagnie aeree low fare, chiede alle istituzioni italiane di portare all’attenzione di Bruxelles e del governo francese il problema. “Chiediamo che il Governo italiano si faccia portavoce del settore aereo nel rappresentare a Bruxelles e con le proprie controparti francesi la necessità di salvaguardare la mobilità dei cittadini europei garantendo che sia consentito il sorvolo dello spazio aereo francese in occasione degli scioperi dei controllori di volo, come del resto accade normalmente in occasione degli scioperi in altri paesi europei, tra cui l’Italia”, aggiunge Alessandro Fonti, neo presidente di AICALF.