"L'abbandono da parte della maggioranza degli iniziali 16 potenziali compratori di Tirrenia e Siremar dimostra quanto sia fuori luogo la sicurezza ostentata dal governo e dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli circa il buon esito della gara". Lo dice il segretario Uiltrasporti, Giuseppe Caronia. "Pur comprendendo – aggiunge – che non si poteva costringere il presidente della Regione Siciliana alla ragione ed al buon senso ed obbligarlo ad acquisire, peraltro gratuitamente, la Siremar, come invece saggiamente fatto dalle altre Regioni interessate con le società regionali che operano nei loro rispettivi territori, occorreva quanto meno indire, anziché un'unica gara, due gare separate per le due società e ciò era possibile fare indipendentemente dalle 'stranezze', dai veti e dalle oscure volontà del presidente Raffaele Lombardo". "Si fermi quindi il governo – prosegue – perché credo che i tempi se pur stretti ancora lo consentano, ed anziché cedere Tirrenia e Siremar per qualche spicciolo o peggio pagare qualcuno perché le rilevi come si rischia di fare, sospenda l'attuale gara in quanto sbagliata e dannosa e riavvii velocemente ma correttamente, il processo di privatizzazione del gruppo attraverso il bando di cinque diverse gare per Tirrenia, Caremar, Toremar, Saremar e Siremar e ciò a prescindere da quale sia l'amministrazione, statale o regionale, che ne detiene la proprietà". Domani, intanto, è confermato lo sciopero indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti per sostenere le loro richieste.