Trasporto aereo, il Governo vara la riforma

Prime perplessità da parte da parte dei sindacati

Ennesimo passo in avanti per il disegno di riforma del trasporto aereo. La scorsa settimana il consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge che avvia un percorso legislativo e delega il governo, “a emanare uno o più decreti legislativi entro un anno, di concerto con le altre amministrazioni interessate”. Nel dettaglio, si provvede alla definizione degli ambiti di competenza del ministero dei trasporti e dell’Enac, estendendole in quest’ ultimo caso alla qualità dei servizi. Inoltre, elemento basilare è un piano degli aeroporti per uno sviluppo del sistema degli scali, “funzionale alla crescita del paese”, tenendo conto anche delle interconnessioni con le altre modalità (ferrovie, porti, strade). Con un’attenzione particolare alla trasparenza del mercato e alla tutela degli utenti, la riforma in tema di tariffe promuove “le condizioni necessarie alla congruità e sostenibilità di quelle aeroportuali, disincentivando i comportamenti di carattere distorsivo”. Inoltre, “a garanzia del massimo grado di indipendenza ed efficacia operativa”, prevede la riconduzione sotto la sfera pubblica dei compiti di regolazione compresa la gestione degli slot, attualmente affidata a un soggetto di natura privata (Assoclearance), e punta a “un sensibile incremento di efficienza dell’Enav. Ma il progetto di riforma ha già creato perplessità. Secondo l’istituto Bruno Leoni va in una direzione “sbagliatissima”: “bisogna andare verso una liberalizzazione degli slot, la cui gestione dovrebbe essere affidata agli aeroporti e che andrebbero messi a gara, mentre il governo fa tutto il contrario”. Ma anche da parte dei sindacati l’accoglienza è poco calorosa: secondo Dario Balotta, segretario generale Fit-Cisl, “il meccanismo di assegnazione degli slot è poco convincente, perché “lo strumento più trasparente, cioè l’asta competitiva, non viene adottato”.

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