Trasporto aereo, la crescita di fine anno frenata da Omicron

Il settore del trasporto aereo continua la lenta ripresa iniziata nella primavera dello scorso anno: nel dicembre 2021 il numero di voli commerciali è aumentato del 130% rispetto a dicembre 2020, ma è ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, stando ai dati di Eurostat.

Croazia, Grecia e Cipro sono i Paesi europei in cui il mese scorso si è registrata una contrazione minore dei voli commerciali, rispettivamente del -6%, -8% e -9% rispetto a dicembre 2019, mentre i voli sono diminuiti di oltre il 40% solo in Repubblica Ceca e Austria (entrambi -41%). Il resto degli Stati Ue, tra cui l’Italia (-22%), ha registrato cali inferiori ad un terzo.

Complessivamente, nei primi mesi del 2021 non ci sono stati segnali di ripresa nel trasporto aereo, poi la situazione ha iniziato a cambiare a maggio. Negli ultimi mesi dell’anno la diminuzione del numero dei voli in Ue è andata riducendosi dal -30% registrato a ottobre al -24% registrato a dicembre rispetto allo stesso periodo del 2019.

Scendendo nel dettaglio, a livello mondiale, la Iata rileva che la ripresa del traffico aereo è proseguita anche nel mese di novembre 2021, prima che iniziasse l’emergenza Omicron. “Sfortunatamente – ha commentato il direttore generale della Iata Willie Walsh – i governi hanno reagito in modo eccessivo all’emergenza della variante Omicron alla fine del mese e sono ricorsi ai metodi già visti e falliti della chiusura delle frontiere, eccessivi test sui viaggiatori e quarantene. Non sorprende quindi che le vendite dei biglietti internazionali a dicembre e ai primi di gennaio sia crollata rispetto al 2019, facendo immaginare un primo trimestre più difficile del previsto. Se c’è una cosa che l’esperienza degli ultimi 22 mesi ha mostrato, è che c’è pochissima correlazione tra l’introduzione delle restrizioni ai voli e l’impedire la trasmissione del virus alle frontiere”.

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