Da ieri pomeriggio ci sono stati dei miglioramenti del traffico ferroviario in Lombardia. “Alle 18.30 – si legge nel comunicato della Trenord – hanno circolato 1.495 treni. Il 73% dei treni è arrivato con ritardi contenuti entro 7 minuti. Il 24% ha avuto ritardi medi di 15 minuti. La restante parte (3%, pari a 45 treni) ha avuto ritardi superiori”.
L’azienda ha assicurato che continua il lavoro della speciale task force di tecnici per la risoluzione dei problemi al sistema di gestione dei turni, così come del personale Trenord, impegnato per verificare i turni e posizionare correttamente i treni nelle stazioni di partenza.
Intanto, però i pendolari che viaggiano sulle linee ferroviarie di Trenord hanno chiesto il rimborso dei danni. “Non bastano le scuse – ha spiegato Francesco Borghi, pendolare – il minimo che potrebbe fare l'azienda dopo questi giorni di disservizi è risarcire i danni”. Opinione condivisa anche da altri pendolari, che meditano una class action e protestano per la mancanza di informazioni e di autobus sostitutivi sui percorsi coperti dalle linee ferroviarie.
Al coro di proteste si unisce Roberto Formigoni. “A fronte dei disservizi sulla rete ferroviaria di Trenord ci saranno dei danni che la società dovrà pagare alla Regione e soprattutto da pagare ai cittadini”, ha detto il governatore, annunciando anche “un'indagine per verificare le inadempienze sul contratto di servizio che la società ha firmato con la regione. Noi – ha aggiunto – abbiamo già chiesto alla società di fare una propria proposta di rimborso”. Formigoni ha anche avvertito che ciò influirà sulla possibilità di futuri aumenti tariffari.
Anche Altroconsumo, come le altre associazioni di consumatori, promuove una 'class action' contro Trenord perché vengano rimborsati “trattenute in busta paga, ritardi e treni soppressi”. Tre mesi di abbonamento rimborsato è la richiesta di Altroconsumo, che chiede ai viaggiatori interessati di aderire all'azione collettiva sul suo sito Internet.