“Turismo e cultura valgono il 20% del pil italiano e ora sono in ginocchio, talmente piegati dalle restrizioni del coronavirus che non è stato nemmeno dichiarato lo stato di crisi, perché siamo ben oltre l’emergenza”. A fare il bilancio e a tracciare le ipotesi di aiuti, anche fondo perduto, su cui il Governo sta lavorando e di cui una parte sostanziosa saranno già contenute nel decreto maggio da 55 miliardi che sarà approvato entro la settimana è il ministro Dario Franceschini in un’informativa al Senato.
“Paradossalmente la strategia su cui stavamo lavorando per decongestionare le mete più amate moltiplicando gli attrattori turistici con borghi, cammini, treni storici, serve anche ora – spiega – in un momento in cui gli assembramenti vanno evitati per motivi sanitari”.
Quindi il ministro aggiunge: “Le vacanze si faranno comunque, saranno diverse, dovremo usare le misure di distanziamento, le mascherine, la sanificazione ma si potranno fare. Stiamo sollecitando le autorità europee, perché vogliamo che ci siano delle regole sanitarie comuni evitando il rischio di accordi bilaterali tra i Paesi, perché abbiamo visto che l’epidemia non conosce confini. Saranno vacanze italiane, e penso che sarà anche un’opportunità: se è vero che verranno pochi stranieri, ci saranno però molti italiani che di solito vanno fuori che resteranno in Italia”. Ma non è solo la politica che decide precisa: “Ho chiesto al Comitato tecnico scientifico, che mi risponderà entro la settimana, le prescrizioni che consentano la riapertura e che diano alle imprese, come gli stabilimenti balneari, la possibilità di organizzarsi in tempo”. E proprio dal settore spiagge sono arrivate oggi varie polemiche con gli operatori ansiosi di avere l’ok per ripartire e contrari a misure come termoscanner e ombrelloni troppo distanti.
Quanto alle misure specifiche Franceschini anticipa che il Governo è al lavoro per “aiuti a fondo perduto per aziende sotto una certa soglia di fatturato” e a misure “per chi ha pagato l’affitto nei mesi in cui le attività sono state chiuse per le ordinanze del Dpcm come gli hotel”.
Per bar e ristoranti, che per rispettare il distanziamento dovranno accogliere un numero minore di clienti, si pensa “a una norma che per 6 mesi li esenti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico e permetta di mettere tavolini anche all’esterno”.
Per le famiglie a reddito medio-basso ma anche per le imprese un bonus ovvero un “tax credit vacanze da spendere nel 2020 in strutture ricettive italiane”.
Se si sta ragionando sulla ripartenza dei musei dal 18 maggio organizzandosi con avvicendamento degli ingressi, distanziamento, mascherine, gel e il resto che sarà prescritto dal Cts per altri eventi sarà più difficile mantenere le distanze sia in platea che sul palco. “Mi sembra difficile immaginare – dice – che quest’estate si potranno fare grandi concerti”. Ma rassicura: “Nessun soggetto, nessun artista, nessun musicista, anche il più sconosciuto e il più indifeso, verrà lasciato solo in questo attraversamento del deserto”.
Il ministro infine plaude alla decisione di Intesa Sanpaolo di costituire un plafond a sostegno della liquidità e degli investimenti per le imprese del turismo e dell’indotto per un controvalore complessivo di 2 miliardi: “Una scelta molto positiva che spero altre banche seguano. Il segno che l’intero sistema Paese, non solo lo Stato, deve mobilitarsi per aiutare e salvare il comparto turismo”