Bocca a colloquio con Garavaglia: subito vaccini per addetti turismo

“Un incontro positivo. Informale, di conoscenza. Ma il ministro mi ha fatto davvero un’ottima impressione. L’ho visto ‘sul pezzo’, concreto e soprattutto volenteroso di iniziare”. Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, racconta all’ANSA il primo colloquio con il neo ministro del Turismo Massimo Garavglia. “Eravamo preoccupati che ancora una volta la burocrazia ammazzasse le buone idee – ammette Bocca -. Invece ci ha rassicurati che i tempi saranno veloci. Già oggi si è provveduto al trasferimento delle competenze. E finalmente, possiamo dirlo, avremo qualcuno al tavolo del Consiglio dei ministri che sarà concentrato solo sul turismo. Per carità, senza criticare l’operato di nessuno dei predecessori. Ma fino a oggi, come settore, abbiamo girato praticamente tutti i ministeri, e mai da protagonisti, dai Beni culturali all’Agricoltura, agli Affari regionali, al Mise. Ci mancano solo le Pari opportunità”.

Ma adesso a spaventare il comparto turistico e alberghiero sono le ultime notizie che riguardano la proroga delle chiusure almeno fino a Paquetta con il primo dpcm che sarà varato dal governo Draghi. “Eravamo pronti ad aprire – dice Bocca -. Prorogare le misure attuali fino a dopo Pasqua per noi è un grosso problema. Quest’anno, al contrario del 2020, i ponti cadono male. Primo maggio e 2 giugno arrivano di sabato e domenica. Perdere la Pasqua vorrebbe dire slittare a giugno e vedere andare in fumo almeno altri due mesi di stagione. Certo – ammette – nessuno di noi oggi è in condizione di dire ‘si apre o non si apre’, ma abbiamo manifestato al ministro la nostra grande preoccupazione”.

Per questo il tema dei vaccini diventa principale e urgente, per altro condiviso anche dalle altre associazioni di categoria del settore, da Assoturismo all’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che invocano “un’accelerazione sulla fornitura”, “il passaporto vaccinale” e anche l’individuazione di “corridoi sicuri per lo spostamento dei viaggiatori”.

“Questa epidemia si risolverà solo con i vaccini – concorda Bocca -. Le zone verdi, rosse o arancioni limitano i danni, ma non sono risolutive. Il passaporto vaccinale, che avevamo già proposto in precedenza, è fondamentale”. Non a caso, al primo dei tre punti del documento presentato da Federalberghi al ministro Garavaglia, c’è proprio “dare una corsia preferenziale per le vaccinazioni agli addetti che operano nel turismo. Come la Grecia sta già promuovendo le isole Covid free – dice Bocca – anche noi dobbiamo fare in modo che i nostri dipendenti che lavorano a contatto con il pubblico siano vaccinati. Ne va della salute del dipendente, ma è anche uno strumento di marketing verso il cliente”.

Seconda richiesta, “allargare il superbonus anche al settore alberghiero, così da approfittare del momento di chiusura o di capacità ridotta per lavori di ristrutturazione e riqualificazione”.

Terzo, “soprattutto per le aziende più grandi, per le quali i ristori sono importanti ma non risolvono il problema della dimensione del danno economico subito, chiediamo di inserire, parallelamente, anche delle linee di credito con garanzia pubblica per una durata di 15-20 anni”.

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