A Natale 7 mln scelgono le microvacanze

Nel 2008 il sorpasso sulle vacanze tradizionali. Ma non è solo colpa della crisi

Non si arresta il fenomeno ‘microvacanze’ che ha contraddistinto questo 2008 colpito da una pesante crisi economica. Così, anche per Natale, gli italiani pur di non rinunciare al viaggio, si accontentano di trascorrere solo qualche notte fuori casa. Secondo Coldiretti e la società di ricerca SL&A, 7 milioni di italiani opteranno per una vacanza di tre notti o meno, ovvero il 46% di chi andrà in vacanza. Del resto, nel 2008, si è verificato per la prima volta il sorpasso delle vacanze mini sulle vacanze tradizionali (4 notti e più). Secondo le stime SL&A-Coldiretti quest’anno su 97,5 milioni di viaggi per le vacanze il 51,3% riguardavano le microvacanze e il 49,7% le vacanze tradizionali. Ma a spingere le micro-vacanze non è solo la crisi e la ridotta disponibilità di spesa delle famiglie italiane. Secondo Stefano Landi, presidente SL&A, emerge la tendenza a spezzettare quella che un tempo era "la villeggiatura" e che si godeva una sola volta all’anno. Una tendenza che secondo le proiezioni SL&A potrebbe arrivare a un sorpasso delle microvacanze anche in termini di fatturato. E con l’aumento delle vacanze brevi si scoprono le vacanze in luoghi vicini. "A vacanza breve – afferma Landi – corrisponde sempre più spesso tragitto breve e la tendenza in crescita è sempre di più la vacanza a chilometri zero" per scoprire storia, cultura, tradizioni dei propri luoghi, ma anche prova che "gli italiani spingono i loro consumi verso la sostanza, la convenienza e la concretezza". Secondo l’indagine SL&A una vacanza-breve verso luoghi più vicini e/o verso località considerate "minori" può portare a sconti che vanno dal 30 al 40%: un incentivo economico che va a sommarsi a ragioni più nobili come il risparmio energetico, il tentativo di sfuggire all’omologazione vacanziera, ma anche l’orgoglio i riscoprire le tradizioni e la cultura del proprio territorio. A dimostrazione dell’affermarsi del fenomeno Km zero – precisa la Coldiretti – si stima che, per il periodo compreso tra Natale e l’Epifania, negli alberghi nazionali circa il 25% degli ospiti risiede nella stessa regione in cui si trova la struttura, il 33% in regioni confinanti e il restante 42% in località più lontane.
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