Continua la battaglia di Asshotel contro la tassa di soggiorno. "A Firenze abbiamo fatto ricorso al Tar e continueremo in quest'azione in tutt'Italia" annuncia il presidente Filippo Donati. "Da sempre – aggiunge – abbiamo espresso la nostra netta contrarietà e abbiamo scritto al Presidente del consiglio dei ministri, al ministro del Turismo e al ministro per i Rapporti con le Regioni esprimendo le nostre considerazioni. Riteniamo anzitutto che l'imposta di soggiorno danneggi le aziende ricettive e i consumatori. Questo strumento, utilizzato solo per far fronte alle necessità di bilancio dei Comuni italiani renderà ancor più insopportabili e gravosi gli effetti della crisi economica sulle imprese alberghiere".
Donati condanna soprattutto la mancata emanazione del Regolamento – previsto al comma 3 dell'articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 "Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale" – che avrebbe dovuto indicare come, dove e quando applicare l'imposta di soggiorno.
"E' una lacuna grave perché i Comuni procedono in ordine sparso e hanno dato il via alla redazione di regolamenti comunali che non tengono conto delle finalità dell'imposta di soggiorno. Il modo di applicazione, molto confuso, e il quantum richiesto, con una netta differenziazione fra i vari territori italiani, creeranno inoltre una legalizzata concorrenza sleale fra le varie località e le stesse imprese. Per questo – conclude – sarebbe auspicabile un regolamento di applicazione chiaro, con precise modalità e chiari obbiettivi, su tutto il territorio nazionale e che parte di tale gettito fosse utilizzata al sostegno delle imprese e a interventi in materia di turismo".