Alle vacanze gli italiani non rinunciano anche nell’anno della recessione. Con un elemento in più: maggiore oculatezza, o maturità, nelle scelte delle località di villeggiatura, nella durata, nelle spese.
E’ quanto emerge da una ricerca del Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia sulla base di proprie rilevazioni e incrociando i dati di Anas, Fs, aeroporti, operatori turistici e organizzazioni di consumatori. In base all’indagine a partire saranno 34 milioni di persone, di cui 54% del totale si metterà in viaggio dal 24 luglio al 26 agosto. La durata media del soggiorno principale si riduce da 14 a 13 giorni, la settimana si trasforma in week-end lungo (quattro giorni) o in ripetuti spostamenti con permanenze ancora più brevi sui luoghi di villeggiatura. Come ogni anno, il mare risulta la destinazione preferita da circa il 50% dei vacanzieri. Tra le mete preferite, le città d’arte e cultura si contendono, con il 16-18%, il secondo posto con la campagna. Due trend in continua ascesa mentre la preferenza per la montagna/collina è in caduta, tornando ai livelli del 2005. Anche la spesa pro capite sarà più contenuta: circa 100 euro in meno rispetto ai 1.015 del 2008 che comporterà una emorragia di clienti per gli alberghi a favore di pensioni, casa-vacanze, B&B, agriturismo, campeggio.
Un quarto dei vacanzieri italiani però sceglierà una vacanza all’estero. La quota più consistente conferma la preferenza per Spagna, Grecia, Mar Rosso, Tunisia, Turchia, le città di Londra, Parigi, Barcellona e – rafforzando il successo del 2008 – Berlino. Notevole l’incremento di turisti italiani in Croazia, in frenata gli Usa. Dall’Europa, infine, si prevede un forte afflusso di tedeschi con quasi il 30% di presenze, seguiti a distanza dai turisti del Regno Unito (7%) e a scalare con percentuali comprese tra un punto e mezzo punto, americani, francesi, olandesi, austriaci, svizzeri, spagnoli, russi, giapponesi.
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