Astoi: bene flussi a Pasqua, soffrono Turchia, Mar Rosso e Bruxelles

I tragici fatti di Bruxelles non hanno inciso più di tanto sui viaggi degli italiani, deviando una minima fetta di traffico in transito per la capitale belga, mentre anche le altre capitali europee, tradizionali meta di short break, non ne hanno risentito in maniera significativa. Lo spiega Astoi tirando le somme del turismo ‘outing’ di Pasqua e sottolineando che dai primi dati consuntivi c’è stato un consolidamento e, in alcuni casi, una leggera crescita dei flussi turistici. 

Tra l’altro, il confronto con l’anno passato è poco indicativo per i differenti periodi di calendario nei quali è caduta la Pasqua: più le vacanze pasquali ricadono in aprile inoltrato e più si apre il bacino delle destinazioni mediterranee, mentre nei casi in cui la Pasqua, come quest’anno, cade a fine marzo, la domanda si orienta su mete di medio-lungo raggio e su brevi soggiorni nelle città italiane ed europee.

Certamente in queste festività spicca la sofferenza di mete tipicamente richieste in questa stagione come Tunisia, Turchia e Mar Rosso, quest’ultima in leggero recupero, ma ancora su numeri decisamente inferiori rispetto agli standard abituali. Sono andate bene invece le destinazioni ‘calde’ di lungo raggio, sia ad ovest con i Caraibi che ad est con Maldive, Mauritius, Zanzibar ed Estremo Oriente. Bene anche Oman ed Emirati, con Dubai ed Abu Dhabi, destinazioni che trovano nei mesi di marzo, aprile e maggio il loro picco di stagione. Infine stabile e incoraggiante ritorno della domanda sul prodotto crociere.

“I numeri confermano le nostre aspettative e, quindi, ci possiamo ritenere soddisfatti – commenta il presidente Astoi Luca Battifora – I tour operator hanno saputo riposizionare rapidamente il proprio portafoglio di offerta, aumentando la capacità su mete che hanno incontrato il consenso del mercato. Ora guardiamo all’estate con fiducia: se il mondo sembra apparire più instabile, noi cercheremo di controbilanciare con rapidità e flessibilità, confortati da un consumatore sempre più consapevole e certamente non disposto a rinunciare al proprio sacro diritto di muoversi e viaggiare”.

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