Astoi: modificare codice turismo, genera troppe incomprensioni

E sul fondo di garanzia, Corbella propone un prelievo di 50 centesimi sui diritti d’imbarco

Occorre modificare il Codice del Turismo, "elaborato dal dipartimento senza consultare le associazioni dei consumatori e di categoria", "eliminando l'ambiguità di molti articoli" che stanno creando "incomprensioni, interpretazioni diverse di regione in regione e tribunali intasati ma soprattutto un danno per le imprese e poca tutela per i consumatori". Lo ha affermato Roberto Corbella, presidente di Astoi, durante un convegno a Roma, esprimendo particolare preoccupazione per l'attuale normativa che riguarda il fondo di garanzia: "Siamo in un periodo di crisi – ha detto – e non abbiamo un paracadute".
Ma "anziché limitarsi a dire che quello che fa lo Stato non va bene", Astoi ha organizzato una serie di incontri (quello di oggi è il primo), per elaborare un testo che, entro l'estate, si traduca in proposta per il governo. "Rispetto al fondo di garanzia – ha spiegato Corbella – la nostra ipotesi è un prelievo di 50 centesimi sui diritti d'imbarco".
"Troviamo un ente che si occupi del turismo: c'é del buono e del cattivo in tutte le formule adottate, come il ministero o l'Enit, scegliamone una e lavoriamoci su", ha detto infine il presidente, precisando di aver inviato, insieme con Federturismo, una lettera al ministro Piero Gnudi per evidenziare "alcuni punti critici".

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