Astoi contro ordinanza di Speranza. Giordania fuori dall’elenco D

“La nuova ordinanza del ministro Speranza sulle restrizioni ai viaggi porterà a una pesante ricaduta sul turismo organizzato, già in grave crisi. Il presidente del consiglio Mario Draghi e il ministro Massimo Garavaglia intervengano subito”. Lo dice Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi che aggiunge: “con calma olimpica vengono tolti e aggiunti Paesi che possono essere visitati per turismo, dall’oggi al domani, senza nessun razionale e ignorando le ricadute su un comparto che solo una settimana fa ha urlato il dolore per il suo stato di crisi lungo ormai due anni. Così non è possibile andare avanti. Serve un intervento del presidente del Consiglio e del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, affinché non si sfregi oltre e con così tanta superficialità un settore strategico per il Paese”.

In effetti, secondo quanto si legge nella nuova ordinanza, ci sono alcune novità: sono spariti dalla lista D la Giordania, il Kosovo, Singapore e Ucraina per lasciare il posto ad Argentina, Colombia, Perù e Indonesia.

La lista d aggiornata è questa: Argentina, Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Stati Uniti d’America, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. In particolare, l’uscita della Giordania dall’elenco D ha creato scompiglio tra i viaggiatori italiani. Molti infatti avevano deciso di trascorrere nel paese arabo le vacanze di fine anno, anche grazie ai tanti voli low cost programmati da Ryanair in partenza da diverse città italiane per Amman e Aqaba, e adesso si ritrovano  a dover fare una scelta: o partire e fare la quarantena di 10 giorni al ritorno o perdere l’intero viaggio.

I paesi della lista D sono quelli in cui per tornare in Italia basta compilare il dPLF, possedere il green pass e un test negativo al tampone molecolare o antigenico. Si ricorda, tuttavia, che la rimozione delle limitazioni agli spostamenti dall’Italia verso alcuni Paesi non esclude che questi Paesi possano ancora porre dei limiti all’ingresso.

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