"Il Governo sta lavorando per avviare quanto prima un riordino della materia sui canoni demaniali e, nell'eventualità, poi, che i tempi dovessero allungarsi, è già in programma una moratoria". La rassicurazione è arrivata dal sottosegretario all'Economia con delega al demanio marittimo Pierpaolo Baretta durante un incontro con Riccardo Borgo, presidente del Sib, Vincenzo Lardinelli, presidente della Fiba; e Cristiano Tomei, presidente di CNA Balneatori.
Nel corso della riunione, alla presenza anche di Armando Cirillo, responsabile turismo Pd, dei rappresentanti dell'Agenzia del Demanio e di quella del Territorio, (gli Enti che hanno la competenza in materia di concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo), "è stata confermata – spiegano i rappresentanti delle imprese balneari – la volontà dell'Esecutivo di istituire un tavolo tecnico nel quale, insieme ai sindacati di categoria, saranno individuati tutti gli argomenti che il Governo si è impegnato a portare a Bruxelles per affrontare e risolvere le problematiche scaturenti dalla Direttiva Servizi al fine di assicurare la continuità alle imprese balneari italiane".
Soddisfatto dell'incontro anche Luciano Monticelli, delegato Anci al demanio marittimo. "Forse per la prima volta – ha sottolineato – un rappresentante del Governo, non solo sposa quasi completamente le richieste che avevamo fatto in maniera ufficiale, ma dimostra di voler agire in tempi brevissimi, se possibile all'interno della discussione del 'decreto del fare'. Nel corso dell'incontro – ha aggiunto – abbiamo registrato una condivisione di tutti i soggetti sulla necessità di una moratoria per l'aumento dei canoni di concessione sulle cosiddette pertinenze demaniali, previsti dalla Legge Finanziaria del 2007 che, in alcuni casi ha portato ad un aumento del 300%, in virtù di un dispositivo di calcolo commisurato ai valori di mercato. Abbiamo poi rappresentato – ha concluso Monticelli – l'opportunità, condivisa dal sottosegretario, di una legge di riordino sul demanio marittimo e affrontato, ancora una volta, le problematiche derivanti dall'applicazione della Direttiva Bolkestein che rimane la 'battaglia madre' per le imprese del settore".