Le moratorie e i prestiti garantiti dallo Stato hanno sostenuto le aziende italiane del settore turismo che non hanno così subito ancora i riflessi del pesante ribasso dovuto al Covid che ha svuotato le presenze straniere. Tuttavia, ora che il comparto è ripartito si profilano dei rischi di ‘sovraindebiatmento’. È quanto riporta un’analisi della Banca d’Italia secondo cui “le imprese turistiche hanno fronteggiato il maggiore fabbisogno di liquidità che ne è derivato facendo ampio ricorso ai finanziamenti erogati da banche e società finanziarie; il ricorso alle moratorie e alle garanzie previste dagli interventi pubblici è stato più intenso rispetto agli altri settori in tutte le aree del Paese.
La crisi – avvisa l’istituto centrale – non si è invece ancora riflessa negativamente sul numero di imprese attive e sulla qualità del credito in connessione con le moratorie e le misure di sostegno all’attività di impresa. Tuttavia, per le aziende del settore turistico la maggiore leva finanziaria alla vigilia della pandemia e il più elevato incremento dei prestiti nel 2020 potrebbero indurre un rischio di sovraindebitamento”.