“La scelta di non dar vita ad un Comitato di Studi Nazionale per i 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte da parte della Consulta del ministero per i Beni Culturali e per il Turismo è un vero peccato. Mi auguro che il ministro Dario Franceschini ci ripensi”. Ad affermarlo Roberto Race, giornalista e consulente in corporate e reputation strategy, a proposito della scelta del comitato del Mibact di bocciare la proposta di un gruppo di studiosi, promossa dalla presidente del Centro di Documentazione delle Residenze Reali Lombarde Marina Rosa Napoleone, di creare un Comitato di Studi Nazionali per il bicentenario della morte di Napoleone, che cade il 5 maggio 2021.
“Napoleone con la sua storia è un grande asset per la promozione turistica di territori e in Italia, al di là del giudizio politico sull’era napoleonica, il settore ne avrebbe da guadagnarci” sottolinea Race che è autore di ‘Napoleone il Comunicatore’, pubblicato da Egea, casa editrice dell’Università Bocconi.
“E’ fondamentale che ci sia un coordinamento a livello nazionale per poter dialogare in maniera sistemica a livello internazionale. Il brand Napoleone funziona ancora oggi e gli itinerari Napoleonici possono essere utili per spingere anche il turismo di prossimità e creare un’offerta in grado di intercettare una domanda di turismo che quando si potrà tornare a viaggiare in primavera, anche se con tutte le limitazioni, potrà essere interessante per quei territori che hanno un legame con l’era Napoleonica. Credo che il valore aggiunto di un Comitato nazionale stia nella capacità di creare un coordinamento ed è qualcosa che si può fare a costo zero”, conclude Race.