Bit, dall’Italia all’Iran poche centinaia di turisti all’anno

Nonostante vanti ricco patrimonio culturale e naturalistico, è escluso dalle mete preferite

Le sanzioni e le tensioni internazionali che negli ultimi anni hanno contraddistinto l'Iran hanno avuto effetto anche e soprattutto sui flussi turistici in arrivo dall'Italia. E' questo il difficile quadro emerso dalle analisi sui flussi e sui rapporti tra i due paesi a Bit 2013. Nel 2012, ad esempio, ci furono interruzioni nei rifornimenti agli aerei della compagnia di bandiera iraniana negli aeroporti italiani, e come ritorsione in quelli iraniani verso i vettori italiani. Più di recente "alle già numerose formalità burocratiche chieste ai turisti iraniani per ottenere il visto turistico – ha spiegato un responsabile dell'Iran Air – si sono aggiunte le impronte digitali. E quindi, a breve la stessa antipatica formalità verrà richiesta anche da noi ai già pochi turisti italiani che decideranno di recarsi in Persia".
Lo scorso anno, per dare una dimensione al fenomeno, gli italiani portati in Iran dal principale tour operator iraniano presente in Italia, sono state solo alcune centinaia. Molti meno dei già pochi, un migliaio, che si facevano viaggiare in media negli scorsi anni. Una realtà turistica evidentemente sottovalutata, se consideriamo la potenzialità di un Paese in cui convivono montagna, mare, deserto, foreste, megalopoli (come Teheran), siti archeologici, gastronomia.

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