Bit, Gnudi: non abbiamo grandissimi TO né grandi catene di alberghi

Per il ministro la ricetta del rilancio è la promozione unitaria centrata attorno all’Enit

Una promozione frammentaria delle diverse realtà turistiche italiane oggi non ha più senso "dato che nei Paesi emergenti spesso a malapena sanno dov'é l'Italia". E' questa l'opinione che Piero Gnudi, ministro del Turismo, ha espresso oggi all'inaugurazione della Bit di Milano. "L'Enit – afferma dunque il ministro – deve essere lo strumento in cui tutte le regioni si riconoscono e con cui facciano insieme la promozione all'estero. Ho parlato con vari presidenti di regione – ha aggiunto – e li ho trovati sulla stessa linea".   
Il ministro ha quindi sottolineato ancora una volta come il turismo possa diventare uno "strumento per la ripresa" ribadendo come nei prossimi dieci anni possa arrivare a contare il 18% del Pil occupando 1,6 milioni di persone, "ma al settore – afferma – non è stata data la rilevanza che merita".   
Quanto ai problemi da risolvere, Gnudi ha elencato una serie di fattori: "non abbiamo grandissimi tour operator – ha detto – non abbiamo grandi catene di alberghi, la nostra compagnia di bandiera non copre tante destinazioni e siamo uno dei Paesi che negli ultimi vent'anni hanno fatto meno dal punto di vista delle infrastrutture".

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