Il turismo culturale traina il settore in Italia. Lo dicono i dati relativi al 2010 diffusi oggi nell'ambito dell'iniziativa "Le Città della Cultura. Valorizzazione, partecipazione, competitività, promossa all'Auditorium di Roma da Federculture, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Legautonomie, insieme a Comune di Roma, Provincia di Roma, Regione Lazio.
"Nell'ultimo anno – spiega una nota – in una generale ripresa degli arrivi dall'estero in Italia, +1,6% nel 2010, i dati di crescita più significativi si sono registrati nelle destinazioni culturali. L'occupazione delle camere nelle città d'arte ha registrato un aumento del 3,3%, mentre nelle destinazioni balneari si è avuto un calo del 5,1%; gli introiti derivati dalla spesa dei turisti nelle centri d'interesse culturale-artistico sono stati, sempre nel 2010, di 8,6 miliardi di euro, dato in crescita rispetto all'anno precedente del 4%. Lo stesso dato è in diminuzione sia per le vacanze al mare che per quelle in montagna, rispettivamente dell'1,5% e del 6,7%. Inoltre, i turisti culturali – prosegue il comunicato – sono quelli che spendono di più: mediamente 109 euro al giorno, contro i 68 di un turista balneare". Gli enti locali mettono in luce come però il nostro Paese abbia perso la leadership nel turismo mondiale che deteneva negli anni '70 quando era il piu' visitato. "Oggi – spiegano – siamo la quinta nazione per arrivi internazionali dopo Francia, Stati Uniti, Cina e Spagna. Ma secondo il World Economic Forum ci collochiamo al 27/esimo posto nella classifica mondiale stilata in base alla competitività". Da qui, la richiesta al governo di tornare a investire nel turismo culturale.