Cina abolisce visto per soggiorni fino a 15 giorni

La Cina ha deciso di sperimentare una nuova politica di ingresso esente dal visto della durata di 15 giorni per i cittadini titolari di passaporto ordinario provenienti dai principali Paesi europei, tra cui Italia, Francia, Germania, Olanda e Spagna, nonché dalla Malesia, per quanto riguarda l’Asia. La misura sarà operativa a partire dal primo dicembre prossimo fino a 30 novembre 2024, in base a quanto è stato annunciato dalla portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.

La misura, ha spiegato Mao, è stata decisa per “facilitare lo scambio tra cinesi e stranieri, favorire uno sviluppo di alta qualità e un’apertura di alto livello” del Paese verso l’esterno. A tal proposito, l’iniziativa è espressione di “una politica unilaterale di esenzione”, in base alla quale i cittadini dei Paesi beneficiari “possono entrare in Cina per affari, turismo, visite a parenti e amici” oppure solo per il semplice transito “per non più di 15 giorni senza la necessità di applicazione formale”.

Attualmente, la gran parte dei viaggiatori ha bisogno di un visto per entrare in Cina, mentre tra i rari esempi di esenzione figurano i cittadini di Singapore e del Brunei, che allo stato possono contare su un periodo free visa di 15 giorni.

Solo a marzo la Cina ha ripreso a rilasciare tutti i tipi di visti, per la prima volta dallo scoppio della pandemia del Covid-19 a dicembre del 2019: per tre anni, Pechino ha imposto alcune tra le restrizioni antivirus più draconiane al mondo tra test e quarantene, anche di tre settimane. La politica della ‘tolleranza zero’ è stata rimossa solo a dicembre 2022, tra un principio di proteste diffuse, un’economia in difficoltà e soprattutto un nuovo coronavirus andato ormai fuori controllo.

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