Il Coronavirus mette in crisi anche l’ospitalità religiosa

Anche l’ospitalità religiosa nelle ultime ore registra uno stato di sofferenza a causa del coronavirus. Un sondaggio del portale ospitalitareligiosa.it tra circa 3000 strutture ricettive ha rilevato il disagio e la preoccupazione dei gestori per i risvolti che la vicenda sta assumendo.

Il 52% delle strutture ha già ricevuto disdette per i soggiorni già prenotati per marzo e aprile, con punte del 62% nel Nord. Un danno economico rilevante soprattutto per le attività caritatevoli e missionarie che queste strutture alimentano proprio con gli introiti dell’ospitalità.

Per la prossima estate invece i dati sono più rassicuranti, grazie ad un calendario che concede ancora tempo per riflettere: solo il 12% delle strutture lamenta di aver ricevuto qualche disdetta.

L’incertezza sull’evoluzione della situazione pesa soprattutto sulle nuove richieste di prenotazione: il 74% dei gestori delle case ne segnala un evidente rallentamento.

E chi ha già prenotato, come si sta muovendo? Il 44% delle strutture è stato contattato con richieste di rassicurazione o dubbi sull’effettivo soggiorno, con punte del 49% nel Nord.

Ma in questo difficile frangente, come sono gli umori dei gestori? La metà è convinta che ci saranno conseguenze economiche negative per la loro attività di accoglienza, mentre l’altra metà è più ottimista e attende una provvidenziale svolta che li riporti in una situazione pre-crisi.
I grafici e i dati completi zona per zona sono consultabili sul portale a questa pagina https://ospitalitareligiosa.it/pdf/com.st.2002.pdf

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