Cresce la paura di viaggiare all’estero ma i fatti di Bruxelles non frenano turismo

Gli attentati di Bruxelles hanno avuto un impatto sulle scelte di viaggio. Oltre quattro italiani su dieci manifestano timore a recarsi all’estero, un numero più elevato di quanto registrato dopo i tragici attentati di Parigi dello scorso novembre. Lo rivela l’osservatorio Confturismo-Piepoli che misura l’indice di fiducia del viaggiatore italiano relativo al mese di marzo 2016.

In realtà, il valore dell’indice di propensione al viaggio dei connazionali registra nel mese di marzo un valore di 59 punti, stabile rispetto alla fine del 2015 e al mese scorso. Tuttavia, per la prima volta in termini di variazioni annuali, l’indice non vede una crescita. I connazionali infatti temono che il nostro paese possa essere obiettivo in futuro di attacchi di matrice islamica. Questo insieme di paure influenza dunque le abitudini degli italiani: uno su due infatti afferma che, in conseguenza di questi attacchi terroristici, cambierà le proprie abitudini, anche se  la maggioranza continuerà a viaggiare all’estero come prima.

In questo clima di maggiore incertezza, si riduce ad inizio di questo anno la durata media dei viaggi. Il numero medio di notti per viaggio per i prossimi tre mesi diminuisce rispetto a marzo del 2015 dell’11% fino ad arrivare a 3,4 notti. Effetto che va comunque ricondotto in gran parte alla stagionalità fisiologica, dal momento che tra aprile e giugno è normale che prevalgano nelle scelte di viaggio i cosiddetti short break.

Intanto, cresce la voglia di passare le vacanze nel Belpaese: oltre otto italiani su dieci, infatti, preferiscono l’Italia come meta per i viaggi nei prossimi tre mesi. La meta preferita è la Toscana – per effetto della forte attrazione del turismo culturale – seguita da Lazio e Lombardia mentre l’effetto del Giubileo sta facendo crescere Roma come destinazione in Italia.

La Spagna conquista la posizione di leadership a livello europeo davanti alla Francia e al Regno Unito. Gli Stati Uniti rimangono in cima alle preferenze per le mete a livello extra-europeo, davanti al Nord Africa. 

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