Dalla cassa covid ai corridoi turistici: il mondo del turismo in attesa di risposte

Governo ancora al lavoro sul nuovo pacchetto di ristori per le attività colpite dalle restrizioni anti-Covid: secondo quanto si apprende il Consiglio dei ministri, inizialmente ipotizzato per oggi, dovrebbe slittare a domattina, probabilmente preceduto da una cabina di regia. Nel frattempo nel pomeriggio si riunirà il preconsiglio per esaminare un disegno di legge delega sul “codice della ricostruzione”. Dunque, il turismo avrà le prime risposte nelle prossime ore.

“Il settore – ha detto il ministro Massimo Garavaglia al question time di ieri presso la X Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati – è ancora in sofferenza e per questo abbiamo fatto specifiche richieste ai membri del governo: ovvero la proroga della cig Covid, il credito d’imposta per la locazione degli immobili, l’esenzione del versamento della prima rata dell’Imu, la proroga delle misure di sostegno finanziario per le imprese, la decontribuzione per chi rientra dalla Cig e l’incremento del fondo che abbiamo a bilancio (attualmente di 120 milioni). Siamo consapevoli che non è finita qua. Sappiamo che l’emergenza durerà (mi auguro poco), ma non possiamo permettere che le aziende che hanno già così sofferto rischino di chiudere”.

In particolare, il ministro ha detto di aver chiesto “in un prossimo veicolo normativo di prevedere la proroga della cassa integrazione Covid per il settore turistico prevedendo un ulteriore periodo di massimo 13 settimane fino a fine marzo 2022 e interventi in favore dei datori di lavoro costretti a interrompere l’attività produttiva per motivi riconducibili al Covid”.

Garavaglia ha quindi ribadito di aver chiesto di aprire nuovi corridoi turistici e di prorogare la validità di quelli esistenti. “Da ottobre in poi sui 36 mila italiani che si sono recati all’estero solo 204 sono risultati positivi e cioè lo 0,57%, praticamente un dato inferiore a quello degli italiani rimasti in Italia. Per cui io mi auguro che ci siano altri corridoi aperti presto. Questo consente agli operatori di fatturare almeno un pochino, chiaramente non di coprire tutto il buco ma di aver un po’ di respiro”, ha detto durante le interrogazioni a risposta immediata in commissione Attività produttive della Camera.

Inoltre, a proposito del green pass, ha rilevato di condividere l’opportunità di adottare in modo condiviso con gli altri paesi europei un unico modello di green pass per consentire lo svolgimento in sicurezza dei flussi turistici da e verso l’Italia, anche con riferimento alle attività del turismo invernale. Riteniamo assolutamente necessario – ha rilevato Garavaglia – adottare un unico certificato verde uguale per tutti i paesi europei per consentire gli spostamenti all’interno dell’Unione e anche per garantire il regolare svolgimento delle attività sciistiche e di correlato indotto, fatte salve ovviamente le valutazioni del ministero della Salute e del Cts”. Garavaglia ha aggiunto: “Ho fatto presente al ministero della Salute il problema della differente durata dei certificati. Faccio l’esempio dei polacchi: pur volendo non possono aggiornarlo e prolungarne la durata in quanto non è prevista da loro l’ulteriore vaccinazione. Il risultato è che solo in Trentino Alto Adige si perdono 100-120 mila clienti proprio per questa differente durata del pass”. Quindi Garavaglia ha chiesto allo stesso ministero della Salute di prendere atto di quello che è il certificato degli altri paesi. “Siamo in attesa di una risposta, auspico positiva, altrimenti rischiamo di perdere febbraio-marzo che sappiamo essere appannaggio dei turisti stranieri”.

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