Il crollo delle Torri Gemelle l'11 settembre 2001 e un decennio dopo la Primavera Araba del 2011. Sono le due crisi più rilevanti per il mondo del turismo registrate negli ultimi anni secondo 200 professionisti del settore turismo (hotel, tour operator, agenti di viaggio) di 5 Paesi europei (Italia, Regno Unito, Spagna, Francia, Germania).
Gli operatori di Spagna e Italia concordano poi nel considerare come crisi meglio gestita il terremoto in Giappone con conseguente allarme nucleare, mentre per il 26% degli inglesi la crisi relativa al naufragio della Costa Concordia è stata condotta in modo ottimale.
La ricerca "La reazione alla crisi nel mercato del turismo" é stata realizzata da Aigo, agenzia di marketing e comunicazione specializzata nel settore turismo, con i partner di Pangaea Network. La quasi totalità degli intervistati ritiene che le crisi socio-politiche e le calamità naturali si protraggano nel lungo periodo e vadano a impattare sulle prenotazioni o cancellazioni dei viaggi. Nel medio termine, invece, hanno una forte influenza i disastri naturali e gli incidenti. Il 50% degli intervistati pensa che gli incidenti (aerei, treni, ecc.) abbiano un forte effetto nell'immediato ma non nel lungo periodo. Infine, per la maggior parte degli intervistati è necessario scoraggiare il viaggio quando le aree turistiche vengono coinvolte nella crisi, prima ancora di ricevere un'allerta ufficiale da parte delle autorità.