Egitto, Autotutela: il diritto alla paura non basta ad annullare viaggi

Secca la replica dell’associazione alle parole del Codacons

"I cittadini italiani che, a seguito dei cambiamenti politici e sociali in corso in Egitto, decidessero di disdire un viaggio in quell'area precedente acquistato, hanno diritto al rimborso integrale di quanto versato. Il ‘diritto alla paura' è un elemento sufficiente a garantire all'utente il rimborso integrale di quanto già versato per la vacanza, o il diritto alla sostituzione del pacchetto con altro di eguale valore, senza spese a suo carico". Le parole di Carlo Renzi, presidente del Codacons, in merito alla situazione in Egitto, hanno provocato l'immediata reazione di Autotutela.
"Ritenere il ‘diritto alla paura' una motivazione sufficiente ad annullare viaggi già programmati in Egitto senza dover pagare penali – sottolinea il presidente di Autotutela Fulvio Avataneo – non rappresenta altro che una ‘bufala' estiva priva di qualsiasi fondamento e, per di più, rilasciata in un momento in cui è necessaria la massima obiettività da parte di tutti.
Le località del Mar Rosso, meta principale in Egitto delle vacanze di italiani ed europei, non stanno infatti vivendo alcun contraccolpo dovuto agli incidenti che si verificano a Il Cairo, ad Alessandria e in altre grandi città del paese. Questo è stato comunicato dalla Farnesina, dalla stampa mondiale, dagli operatori turistici egiziani. Invitare i consumatori italiani ad annullare le proprie vacanze senza valido motivo è quindi dannoso per gli stessi viaggiatori in quanto – è certo – gli operatori turistici italiani sarebbero nel pieno diritto di applicare le penali contrattuali, e per contestare tale diritto sarebbe necessario ricorrere alle aule di Giustizia (e con poco successo, a nostro parere). Se il CodaCons vuole offrire assistenza legale ai cittadini che desiderano annullare le loro vacanze in nome del "diritto alla paura" – prosegue non senza un filo di velata ironia Avataneo – lo faccia aggiungendo però che lo farà gratuitamente, senza il consueto obbligo di tesseramento e di pagamento di parcelle legali. Poi, e solo poi, si potrà discutere seriamente della questione".

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