Le case cantoniere, gli edifici storici, le ferrovie storiche, i fari, le fortificazioni, i beni lungo i cammini religiosi, le riserve naturali, cammini e percorsi sono i protagonisti di VALORE PAESE ITALIA, l’iniziativa dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico coniugando turismo, cultura, arte, ambiente e paesaggio, mobilità dolce e identità territoriale che, dopo essere stata presentata lo scorso 7 ottobre, continua il suo percorso di crescita e consolidamento.
Il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini insieme al direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, al presidente di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Giorgio Palmucci, e all’ad di Difesa Servizi Spa, Fausto Recchia, hanno sottoscritto l’intesa istituzionale che suggella una forte collaborazione e indica la tabella di marcia per sviluppare, sotto il brand Valore Paese ITALIA, un programma comune di nuove iniziative a rete sugli immobili pubblici, per accrescere l’offerta turistico-culturale del Paese.
La firma è stata annunciata nel corso di un workshop a cui hanno partecipato, intorno ad un tavolo virtuale, il sottosegretario del Mibact Lorenza Bonaccorsi e il sottosegretario del Ministero della Giustizia, Andrea Giorgis.
Il progetto punta infatti alla strutturazione di un network sempre più solido e allargato che possa promuovere e sostenere operazioni di rigenerazione e sviluppo, mettendo a sistema il lavoro congiunto e la sinergia tra partner pubblici e privati.
“Il settore turistico sta attraversando un periodo difficilissimo, ma alla fine di questo deserto – ha detto Dario Franceschini – il turismo internazionale tornerà impetuoso nel nostro Paese. La gente avrà voglia di viaggiare e in particolare di visitare l’Italia. Dobbiamo farci trovare pronti ad attuare quello che con il Piano Strategico del Turismo abbiamo indicato: la promozione di quelle realtà straordinarie che rendono l’Italia conosciuta nel mondo. Chi verrà nel nostro Paese vorrà vivere un’autentica esperienza di vita italiana – ha spiegato il ministro – apprezzando la nostra arte, le bellezze naturalistiche, visitando i nostri musei, scoprire per i nostri borghi, assaggiare le ricette tradizionali della nostra cucina. Un turismo diverso da quello finora conosciuto, rispettoso della fragilità del nostro patrimonio storico artistico, capace di apprezzare luoghi, paesaggi e siti culturali minori e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità”.
“L’Italia – ha aggiunto Palmucci – si presenta sul mercato internazionale con una storia e un percorso che ridefinisce anche la geografia dell’ospitalità. La formalizzazione di questo accordo istituzionale segna un nuovo passo in avanti per il settore attualmente in sofferenza a causa della contingenza e suggella un’integrazione coordinata. Attraverso la valorizzazione di beni del patrimonio pubblico sarà possibile implementare un turismo diffuso e facilitare l’accesso a destinazioni meno conosciute dove manca una ricettività anche di piccole dimensioni favorendo forme di partenariato. Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore, in particolare in alcune città e zone del Paese ma il Covid può trasformarsi paradossalmente in un’opportunità per rivedere e potenziare l’offerta. E noi parteciperemo attivamente alla realizzazione di questo progetto”.
Infine l’annuncio di Recchia: “Per proseguire con il programma di valorizzazione dei fari avviato da Difesa Servizi e Agenzia del Demanio, la prossima settimana verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il IV bando dei fari in gestione a Difesa Servizi”.