Il turismo vive una stagione di grande ripresa con viaggiatori propensi a prenotare anticipatamente al punto da superare l’andamento del 2019. Secondo quanto emerge dall’indagine Enit commissionata a Isnart e Unioncamere, dopo un luglio stabile e in linea con lo scorso anno, si assiste a un incremento del 20% delle vendite anticipate per i soggiorni turistici di agosto e settembre con una media più alta del 2022: in media 2 camere prenotate in più su 10. A luglio già prenotato il 58,4% delle camere/posti letto disponibili, che salgono all’83,6% per agosto e si assestano intorno al 48,9% per i soggiorni turistici di settembre.
“L’Italia di nuovo al centro del turismo internazionale che è pronto a raggiungere i numeri pre-pandemia. Ad agosto è straniero 1 turista su 3. In linea generale, tra luglio e settembre, 6 operatori su 10 segnalano una stabilità rispetto allo scorso anno nelle prenotazioni della clientela straniera e in appena 3 casi su 10 una crescita che riguarda in prevalenza i turisti provenienti dalla Germania e dalla Francia, seguite da USA e Paesi Bassi/Olanda”, commenta Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit.
“Le reservations segnalate dagli operatori ricettivi italiani sono superiori a quelle del venduto nell’estate 2019 che, come sappiamo, fu un anno record per la filiera turistica italiana – spiega Loretta Credaro, presidente Isnart -. Questi risultati sono in larga parte legati alla domanda italiana che rappresenta nel mese di punta di agosto il 72% della clientela delle strutture del nostro sistema di ospitalità, con un andamento segnalato come stabile, per tutto il trimestre estivo, da 7 operatori su 10”.
Ad anticipare le vendite sono soprattutto le strutture alberghiere (prenotate il 63,5% delle camere disponibili per luglio, l’84,3% per agosto e il 45,7% per settembre) di ogni categoria e gli agriturismi (luglio 66,9%, agosto 90,2%), seguiti dai B&B (68,5% luglio, 86,2% agosto) per il comparto extralberghiero.
Recupera il terreno perduto lo scorso anno il prodotto montagna che per questa estate 2023 fa registrare prenotazioni del 62% per il mese di luglio e vicine al tutto esaurito per agosto (88,2%), con un 41,3% di vendite già chiuse per settembre.
Al mare prenotate per luglio il 54,8% delle camere disponibili, meno dello scorso anno, ma con un recupero per i soggiorni programmati di agosto che raggiungono una media dell’81,7% delle disponibilità del periodo (circa 1 camera in più ogni 10 rispetto al 2022) ed un 52,3% di prenotazioni per settembre.
Buone prospettive anche per i gestori delle strutture ricettive in città, con prenotazioni che superano quelle del 2022 in tutto il trimestre, con un 57,6% di camere prenotate per luglio, un 82,5% di occupazione media per agosto e un 50,4% per settembre.
Quanto all’andamento gestionale delle imprese, a stimare almeno un pareggio di bilancio per il 2023 è il 67,7% degli operatori, previsioni ottimistiche grazie alle prenotazioni consistenti già ricevute per la stagione estiva ma soprattutto da un buon consuntivo per il primo semestre del 2023: occupate in media a gennaio il 35,2% delle camere disponibili (+7 punti percentuali rispetto al 2019), a febbraio il 33,8% (+4,6 p.p.) a marzo il 36,6% (+4,5 p.p.), ad aprile il 39,7% (+2 p.p.) a maggio il 46% (+5 p.p.) e a giugno il 64,7% (+10,2 p.p.).
Tale andamento positivo del primo semestre è stato trainato, nella stagione invernale, dall’appeal delle strutture ricettive montane (tra gennaio e marzo vendute tra il 42% e il 50% delle camere disponibili); mentre la primavera è stata caratterizzata in positivo soprattutto dalle strutture termali (aprile 47,2%, maggio 56,5% di vendite) ed il mese di giugno dalla bella performance delle strutture nelle località lacuali (70,2%).
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