Aumentano i turisti indiani in vacanza in Italia, anche se raggiungere il Belpaese è ancora un lusso riservato a pochi. Ma complice l’emergere di "nuovi ricchi", e "la capillare attività di promozione e collaborazione con i tour operator" spiega Eugenio Magnani, direttore generale dell’Enit, la vendita di pacchetti turistici quest’anno è cresciuta del 25% secondo i dati, seppure ancora parziali, in possesso dell’Enit. Un risultato in linea con quello conseguito nel 2006 quando i turisti indiani arrivati in Italia sono stati in totale 130.000, in aumento del 30% rispetto all’anno precedente.
Secondo l’Enit, impegnato in un roadshow a Nuova Delhi, Mumbai e Bangalore per presentare la "destinazione Italia" ai principali tour operator indiani, l’Italia è tra le mete europee preferite dagli indiani insieme alla Francia e Svizzera e ovviamente al Regno Unito, dove è concentrata la diaspora indiana. Solo da pochi anni però il Belpaese è "venduto" come destinazione unica con una selezione di itinerari concentrati soprattutto sulle città d’arte di Roma, Firenze, Milano e Venezia. "Da quest’anno – spiega Salvatore Iannello, responsabile in India dell’Enit che ha sede a Mumbai – altri tre operatori indiani hanno dedicato una brochure esclusiva all’Italia e per la prima volta il più grande tour operator, Kuoni, ha realizzato un catalogo di 80 pagine suddiviso per le diverse regioni italiane". A frenare una possibile e auspicabile crescita del turismo indiano in Italia la carenza del trasporto aereo, soprattutto dopo la decisione di Alitalia di chiudere le sue rotte verso Cina e India e la complessità del rilascio dei visti d’ingresso.