Eurostat: in 2008 più viaggi ma più brevi e low cost

In Italia cala di oltre il 2% il numero delle notti trascorse in hotel

Si viaggia di più viaggi anche se per periodi più brevi e con un occhio sempre più attento al portafoglio. E’ il quadro dell’Europa vacanziera dipinto dall’Eurostat per il 2008 ma che potrebbe andar bene anche per quest’anno. Dunque, nonostante la crisi, non si ferma il numero dei vacanzieri. Anzi. Il numero di viaggi è aumentato del 6,8% pari a un incremento della spesa totale del 4,8%. Sono però viaggi più corti, la durata è scesa del 3%, e per questo la spesa per ogni viaggio è scesa del 1,4%. I viaggi si sono concentrati, naturalmente, nel periodo estivo quando il 45,1% dei cittadini Ue sopra i 15 anni ha fatto almeno un viaggio, una percentuale cresciuta di un punto rispetto al 2007. Gli europei si spostano comunque molto anche nel periodo primaverile con il 30% dei cittadini che ha intrapreso un viaggio mentre il periodo meno trafficato è quello dei primi tre mesi dell’anno con solo il 26,2% che si è mosso, un dato comunque in crescita rispetto all’anno precedente di quasi il 4%. La durata media delle vacanze è scesa lievemente a 5,4 giorni, calo compensato dall’aumento della spesa media per giorno del 2% a causa, spiega Eurostat, "dei costi fissi di viaggio che vengono spalmati su meno giorni". Riducendo la durata del soggiorno, scende anche la spesa media per il viaggio che passa dalle 345 euro a testa del 2007 alle 340 dello scorso anno. Nel 2008 è cresciuta la spesa media per le vacanze lunghe più di 4 notti all’estero mentre si è risparmiato sui brevi soggiorni nel proprio paese. Nel complesso le notti in albergo sono calate dello 0,5%, ma la flessione non è dovuta agli europei, che ne hanno passate lo 0,3% in più, ma ai turisti extra-Ue che hanno trascorso l’1,5% di notti in meno. Il calo delle notti in albergo in Italia è stato anche più consistente con il 2,3% in meno del 2007. Le riduzioni più vistose sono state in Lussemburgo (-6,2%) e Grecia (-5%). Ma ci sono anche diversi paesi che vedono aumentare la propria ricezione, davanti a tutti gli sloveni con un incremento del 5,9%.

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