Expedia apre al mondo il mercato degli hotel a Cuba

Adesso i viaggiatori di tutto il mondo potranno prenotare gli hotel a Cuba dai siti di Expedia. Nel 2016, più di 4 milioni di visitatori hanno visitato l’isola facendo registrare il più grande incremento di visitatori dagli Stati Uniti secondo quanto riporta il ministero del turismo cubano.

“Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner al fine di offrire questa destinazione ambita e ricca di cultura ai nostri clienti di tutto il mondo, con l’aggiunta di un servizio di prenotazione online conveniente tramite un partner di viaggio affidabile – ha detto Mario Ribeira, vicepresident Market Management dell’America Latina di Expedia – Siamo tra le prime aziende statunitensi a offrire ai viaggiatori individuali prenotazioni di camere di hotel a Cuba, e consapevoli di questo ruolo, siamo pronti ad accogliere nuovi consumatori in questo mercato, rafforzando ulteriormente il nostro impegno nel cerare valore per i nostri partner”.

“Siamo felici di rendere le strutture Barcelò di Cuba accessibili ai viaggiatori che visitano i siti Expedia in tutto il mondo – ha detto Josep Brichs, Corporate Commercial Director del gruppo Barceló Hotel in America Latina – Siamo orgogliosi che Barcelò Solymar e Barcelò Arenas Blancas a Varadero siano state tra le prime prenotazioni effettuate su Expedia non appena è stata aperta la destinazione. Expedia è un partner strategico e la nostra priorità è sviluppare con l’azienda nuove opportunità nel settore dei viaggi internazionali”.

I viaggiatori, statunitensi e non, possono fare ricerche e prenotare il loro alloggio a Cuba in conformità con le norme OFAC (Office of Foreign Assets Control) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, nei siti Expedia in tutto il mondo. I viaggiatori statunitensi dovranno certificare che i viaggi corrispondano a una delle 12 categorie autorizzate, tra cui visite familiari, impegni per conto del governo, reportage giornalistici, ricerca professionale, professioni in ambito umanitario, attività educative, scambi culturali, mentre i non statunitensi dovranno confermare di non essere soggetti alla giurisdizione americana.

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