Una stagione estiva 2023 che ha mancato il record di presenze atteso a inizio anno ma che ha comunque visto un incremento dei turisti stranieri (+3% negli agriturismi), della durata dei soggiorni per le case vacanza (+6% da gennaio a settembre) e della spesa pro capite (in media +9%), confermando l’Italia quale destinazione fortemente attrattiva dal punto di vista turistico. È in linea con i dati sul turismo estivo 2023 l’indagine condotta da Feries, leader italiano nella ricettività extra-alberghiera online, attraverso i suoi due portali Agriturismo.it e CaseVacanza.it con l’obiettivo di fare un bilancio della stagione appena trascorsa e indagare trend e richieste del comparto per la prossima stagione invernale.
Nonostante il rallentamento della domanda, riconducibile alla clientela italiana, continua per il turismo rurale la tendenza positiva registrata negli ultimi anni e accelerata dalla pandemia. Con un’offerta ampia e diversificata di esperienze e scoperte legate al territorio e servizi sempre più evoluti, l’ospitalità extra-urbana tra campagna, mare e montagna si è consolidata, riuscendo a soddisfare nuove esigenze e necessità dei consumatori.
Su Agriturismo.it, il portale leader per l’agriturismo in Italia, gli stranieri sono stati responsabili del 40% delle ricerche dei primi 8 mesi del 2023 per una crescita delle prenotazioni di 3 punti percentuali rispetto allo scorso anno. In cima al podio dei mercati esteri c’è la Germania, seguita da Paesi Bassi e Francia. Interessanti le differenze sui periodi più richiesti per le vacanze in base alla nazionalità dei turisti. I turisti provenienti dai Paesi Bassi e dalla Francia sono i più interessanti al periodo estivo con un forte sbilanciamento su agosto. Le presenze dei tedeschi, pur con un picco ad agosto, risultano molto più distribuite, evidenziando anche un grande interesse per maggio, giugno e l’inizio dell’autunno.
Sia per Agriturismo.it che per CaseVacanza.it, gli utenti si sono indirizzati verso soggiorni più lunghi, rispettivamente di 4,9 notti e 8,3 notti. In particolare, gli agriturismi hanno registrato permanenze più lunghe tra maggio e giungo e a settembre (+7,6% rispetto al 2022), evidenziando un interesse degli ospiti per i mesi primaverili e autunnali. Più alta nei primi nove mesi dell’anno la permanenza media dei turisti nelle case vacanza, che cresce del +6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Percentuali in aumento anche per la spesa media complessiva, che sale a 570 euro (+11% rispetto al 2022) in agriturismo e a 860 euro (+7% rispetto al 2022) nelle case vacanza.
Quanto alle regioni italiane più gettonate per il turismo extra-urbano gli utenti di Feries confermano le preferenze del 2022. Nella classifica di chi ha affittato una casa vacanza svetta la Puglia seguita da Sardegna e Toscana. Per chi ha scelto l’agriturismo la regione preferita è la Toscana, seguita da Veneto e Lombardia. Menzione speciale per i soggiorni in agriturismo l’Umbria e le Marche, regioni particolarmente apprezzate dai nostri connazionali.
I dati previsionali per la stagione invernale evidenziano un crescente interesse per i mesi più freddi, confermando una destagionalizzazione sempre più marcata dell’ospitalità extra-alberghiera in contesti rurali. Secondo i dati raccolti da Feries si registra un aumento delle richieste di prenotazione per i prossimi mesi pari a +7% rispetto al 2022.
“Per quanto riguarda il turismo rurale, sui nostri portali rileviamo un ampliamento della stagione utile, con un incremento in particolare dei soggiorni primaverili e autunnali. Per agriturismi e case vacanza, nonostante le incertezze, continua il trend positivo in corso ormai da tempo e accelerato dopo la pandemia. In misura crescente si sceglie di soggiornare fuori dalle città per l’associazione di questo ambiente a valori ed esperienze positive e come occasione di sfuggire alla pressione dell’ambiente urbano, pur continuando a fruire delle opportunità e sollecitazioni che offre”, ha detto Fabrizio Begossi, Managing Director di Feries.