Il falso de ‘l’ultima camera rimasta’: Booking.com si difende

Scarsa trasparenza e pressioni indebite sui clienti. Queste le accuse che l’americana Cma, Competition and markets authority, ha rivolto a sei siti di prenotazioni alberghiere: Expedia, Booking.com, ebookers, Hotels.com, Agoda e Trivago.
Dopo una diffida che dava tempo a queste aziende fino al 1° settembre scorso per mettersi in regola, un’associazione di consumatori aveva verificato che il solo sito Booking.com continuava a utilizzare alcune delle pratiche scorrette che erano state contestate a tutti.
Le accuse sono state verificate dall’emittente Cnn che ha poi divulgato alcuni screenshot di prenotazioni realmente effettuate. La pagina di un determinato hotel riporta l’avviso “è rimasta disponibile l’ultima camera”, e nelle schermate successive si vede che ne vengono prenotate due o tre. E l’esperimento è stato ripetuto su una decina di strutture.
Un portavoce della Booking.com, interpellata dai redattori della Cnn, ha garantito che l’azienda sta facendo di tutto per adeguarsi alle richieste dell’authority, che riguardano anche altre informazioni disponibili sul sito che risultano alterate rispetto alla realtà. Come i giudizi e le recensioni degli stessi clienti che vengono riportati sulle pagine di ciascuna struttura ricettiva.
“Cerchiamo sempre di migliorare l’esperienza del nostro cliente anche collaborando con autorità come la Cma” ha detto il portavoce di Booking.com.
Dalla Cma hanno fatto sapere di avere ricevuto assicurazione che i problemi sarannorisolti a breve. Comunque, continueranno a monitorare la situazione e sono pronti a intervenire con provvedimenti più decisi se vedranno che Booking.com, o qualsiasi altro sito analogo, continuerà nelle pratiche commerciali scorrette.

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