Continua il trend negativo negli alberghi italiani. A maggio il calo delle presenze è stato del 7% a cui va aggiunto un -2% di lavoratori occupati (di cui -2% a tempo indeterminato e -4% a tempo determinato). I dati sono quelli del monitoraggio mensile realizzato da Federalberghi-Confturismo che dal 1° al 7 giugno ha intervistato con metodologia internet 974 imprese ricettive.
Le cifre si collocano sulla stessa scia di quelle dei mesi precedenti quando a gennaio si registrò un calo di presenze del 7% e del 4,5% di lavoratori occupati, a febbraio -10% di presenze e -6% di lavoratori occupati, a marzo -14,6% di presenze e -8,6% di lavoratori occupati, aprile -3% di presenze e -6,5% di lavoratori occupati.
“Pur essendo riusciti ad ottenere dal Governo – sostiene Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi-Confturismo – l’istituzione del ministero del Turismo e un fondo di credito bancario dedicato al comparto da 1,6 miliardi di euro, purtroppo i risultati che registriamo continuano a penalizzare fortemente il comparto e di conseguenza il settore. Strategico, a questo punto, – aggiunge Bocca – è il varo di una manovra fiscale volta a ridurre l’iva nel turismo, per la quale abbiamo da tempo inviato al Governo una nostra proposta. Da uno studio realizzato dalla Confturismo-Confcommercio con il Ciset-Università di Venezia, – conclude Bocca – si evidenzia che a fronte di un calo dal 10% al 5% dell’iva sul turismo, le casse dello Stato dovrebbero sopportare un costo di poco superiore ai 500 milioni di euro, ma questa manovra sarebbe in grado di far aumentare di oltre il 4% il giro d’affari annuo del settore e di quasi 110 mila unità i lavoratori”.