Federalberghi ha impugnato presso il Tar del Lazio il decreto del ministero dell'Interno che definisce le nuove modalità per la comunicazione alle questure dei dati dei clienti alloggiati in albergo. Il decreto introduce adempimenti non previsti dalla norma, quali l'obbligo di comunicare i giorni di permanenza del cliente e l'obbligo di conservare le ricevute di trasmissione per cinque anni. Il decreto prevede inoltre la possibilità di comunicare i dati solo in via telematica, in aperto contrasto con la norma di legge che consente forme alternative quali l'invio dei dati via fax, che sono ancora necessarie nelle località non servite dall'adsl.
"La possibilità di effettuare la comunicazione per via telematica – si legge nella nota di Federalberghi – è un passo importante, che gli albergatori da tempo attendevano, e che avrebbe meritato un confronto approfondito con le imprese, anche al fine di evitare errori come quelli che sono stati commessi. Si tratta di un'occasione sprecata che ci obbliga ad intervenire per fare chiarezza. Per non parlare poi del fatto che il decreto è entrato in vigore lo stesso giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prendendo alla sprovvista anche lo stesso sistema web del ministero, che non era in grado di darvi applicazione".
"Abbiamo atteso sino all'ultimo giorno utile per la presentazione del ricorso – prosegue la nota – sperando di ricevere un segnale da parte del ministero che purtroppo non è sin qui arrivato. Confidiamo che tale posizione venga rivista e che venga aperto presto un tavolo di confronto. Quando le imprese sono costrette a far causa allo Stato per vedere riconosciute le proprie ragioni, nessuno può uscire vincitore ed il Paese nel suo complesso ne risulta sconfitto".