Soddisfazione da parte di Federculture per la decisione di accorpare alla cultura anche la delega del turismo. "Un riconoscimento dell'importanza del turismo culturale – sottolinea Roberto Grossi, presidente di Federculture – ormai asse portante dell'industria turistica italiana".
"Sappiamo tutti – insiste Grossi – che le risorse disponibili sono molto poche e che non sarà possibile fare miracoli. Chiediamo, però, che venga finalmente definita una strategia per la cultura dentro la strategia di sviluppo del Paese, affinché si superi la logica degli interventi di emergenza che hanno riempito negativamente le cronache della cultura negli ultimi anni. E' necessario, infatti, che si aprano possibilità vere di rilancio dell'industria culturale e creativa, che è la vera vocazione dell'Italia, un potenziale che non può essere dissipato. Il valore aggiunto prodotto dai settori legati al ‘bello' era il 6,1% del Pil nel 2000 e oggi è sceso al 5,4% ; abbiamo perso in pochi anni circa 8 miliardi in termini reali e circa 100 mila posti di lavoro. Non solo gli operatori, ma tutti i cittadini – conclude Grossi – si aspettano quindi dall'intero governo e dal nuovo ministro per i beni culturali una decisa inversione di marcia per riportare la cultura tra le priorità del Paese".