Federviaggio, Patanè: crociere in frenata dopo 15 anni

Per invertire tendenza ora si punta a crociere più brevi a prezzi più bassi e con più escursioni

La corsa delle crociere, durata 15 anni, sembra giunta al capolinea. Dopo anni di boom, il mercato crocieristico comincia a dare i primi segnali di stanchezza: quest'anno la crescita è stata limitata o c'é stata addirittura una decrescita.
"Le maggiori compagnie, da Royal a Msc a Costa, sono in difficoltà – spiega Luca Patané, vicepresidente di Federviaggio e presidente del gruppo Uvet, che possiede oltre 900 adv in Italia – i motivi possono essere più d'uno: dal riflesso della crisi ad una certa stanchezza del mercato". E così per uscire dal momento di impasse si è deciso di puntare a crociere più brevi a prezzi più bassi e a un numero maggiore di escursioni.
Quanto all'andamento generale del turismo – spiega il vicepresidente di Federviaggio – quest'anno sono arrivati in Italia molti stranieri, anche grazie alla crisi del Nord Africa. L'industria alberghiera ha dunque registrato numeri positivi.
Sulla crisi delle crociere, la voce di Patané non è isolata: sul tema è intervenuto anche Stefano Landi, presidente di SL&A turismo e territorio, società di consulenza in tema di turismo. "Tutte le curve si smorzano, mostrando il rischio di una fase di maturità – commenta Landi – mentre la cantieristica navale registra cali assoluti, sia di fatturato che si occupazione. Inoltre le crociere dimostrano di essere un comparto economicamente 'chiuso' e poco connesso con il turismo: solo il 3,8% dell'impatto economico complessivo beneficia gli alberghi e i ristoranti, il 6,2% il commercio, il 13,4% i trasporti. E' quindi venuto il momento di integrare il fenomeno crocieristico al sistema turistico nazionale, per rafforzare sia il primo che il secondo".

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