Garavaglia: +29% in estate, ora ripartire da borghi e sport

Dopo il buio dei mesi della pandemia, il peggio per il turismo in Italia sembra ormai alle spalle. A portare la buona notizia proprio in occasione della Giornata mondiale del turismo al convegno Grand(Tour)ismo Italia è stato il ministro Massimo Garavaglia. “Nell’estate 2021 abbiamo registrato un +29% di presenze turistiche sullo stesso periodo del 2020. E ad agosto, l’83% di riempimento delle strutture. Numeri che ci fanno essere più sereni”, confessa, anticipando gli ultimissimi dati Isnart. E se ancora, “c’è sofferenza per le grandi città d’arte – dice – le ‘piccole’ stanno recuperando al 100% sul 2019. Bene anche mari, monti e laghi”.

Ma se di ripartenza si può parlare, come gestirla? “Non ci accontentiamo di eguagliare il passato – precisa Garavaglia – Vogliamo recuperare quote di mercato rispetto agli altri Paesi, superare il 2019, non solo in quantità ma soprattutto in qualità del turismo”. Con grande attenzione, quindi, a non ricadere nei problemi del passato, primo fra tutti l’overturism che nel pre-pandemia soffocava le cinque ‘big’ a partire da Roma e Venezia, dimenticando il resto del patrimonio italiano. “Dobbiamo organizzarci per gestirli meglio – esorta Garavaglia – facendo conoscere il nostro territorio e rafforzando le strutture”.

Primo binomio su cui puntare per il ministro è dunque quello tra “turismo e sport. Con Manuela Di Centa – racconta – abbiamo in serbo una serie di iniziative. Ad esempio, l’Olimpiade Milano-Cortina sarà importante, ma non riguarda solo le regioni che la organizzano. Dobbiamo mettere in campo una serie di appuntamenti collaterali” portando “campionati ed eventi sportivi in Italia, mese per mese, in ogni regione”.

C’è poi tutto il filone del turismo lento, andando per “borghi e territori minori, che poi minori non sono affatto” o riscoprendo i “treni storici. Proprio su questo – racconta – il 9 ottobre abbiamo organizzato un evento, invitato a bordo tour operator nazionali e internazionali”. Un mondo tutto da scoprire e che, dice, può aiutare a “distribuire meglio i flussi, anche in territori non troppo conosciuti. Penso ad esempio alla Transiberiana che collega Sulmona a Roccaraso”. E ancora, l’enoturismo, eccellenza sulla quale non abbiamo davvero nulla da invidiare, eppure abbiamo dovuto attendere sei edizioni per riuscire a portare “per la prima volta in Italia il Congresso mondiale dell’enoturismo” con “158 nazioni connesse, ad Alba in Piemonte”. Anche in questo caso, si lavorerà “allargando” e anticipando “l’appuntamento con una sorta di tour che toccherà ogni regione”.

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