Giornata mondiale turismo, i dati dell’Unwto e la crisi che continua

La più grande crisi nella storia del turismo continua per il secondo anno. Tra gennaio e maggio – secondo i dati dell’Unwto – gli arrivi di turisti internazionali sono stati dell’85% inferiori ai livelli del 2019 (o con un calo del 65% rispetto al 2020). Nonostante un piccolo aumento a maggio, l’emergere di varianti di Covid 19 e la continua imposizione di restrizioni stanno pesando sulla ripresa dei viaggi internazionali.

“Tra poco uscirà – dice la Priante all’ANSA – il nostro nuovo Barometro che comprende anche i dati dell’estate e i dati saranno più positivi e confortanti. Ma la pandemia oltre alle macro perdite, come i posti di lavoro e il fatturato bruciati, e quindi le inevitabili conseguenze sul pil ha accentuato la differenza di velocità tra le nazioni. Il ripianare queste diversità – spiega – è l’obiettivo anche simbolico di questa 41esima Giornata del turismo. Questo settore è per definizione molto “orizzontale” e quindi in qualche modo inclusivo. Non possiamo, e non vogliamo, veramente dimenticarci di nessuno, è importante che tutte le categorie professionali e tutti gli aspetti critici della conservazione del patrimonio materiale e immateriale e naturale non vengano assolutamente messi da parte”.

Tre secondo la Priante le priorità: l’occupazione, la sostenibilità e i dati. “Mancano – dice – i lavoratori nel settore, è un problema enorme. D’altra parte dopo questa grande crisi chi si mette a studiare per fare la guida turistica ad esempio con animo tranquillo? Non vedono il futuro. Bisogna formare e motivare le persone. Poi raccomandiamo anche di avere dati aggiornati che creano conoscenza e aiutano nella programmazione”.

Ciascun paese ha le sue criticità nazionali e ha il suo Governo, quindi è sempre molto difficile fare dei paragoni tra i Paesi ma la direttrice Europa dell’Unwto sottolinea: “Ognuno dà differenti priorità ma quello che abbiamo notato è che c’è da parte di tutti una maggiore consapevolezza dell’importanza del turismo. Non necessariamente tutti, però, l’hanno messo in cima alle priorità dell’impiego del Recovery”.

Anche chi ha investito in turismo ha fatto cose diverse: “C’è chi si è concentrato sulla formazione e comprende che questa è una variabile cruciale – racconta la Priante – e chi ha preferito focalizzare sui ristori diretti alle categorie. Ma fino a quando non riparte il business in maniera estesa, stiamo sempre parlando di misure di rimedio e soluzioni, anche positive, ma che rischiano di essere temporanee”.

“L’Unwto in Italia farà un grandissimo evento l’anno prossimo ovvero il Global Youth Tourism Summit, rimandato al 2022 a causa del Covid e dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Non vediamo l’ora” conclude la Priante.

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